(Il Romanista - M.Macedonio) - Se le ricorda bene tutt’e due. Anche se con stati d’animo diversi. Lui è Gigi Di Biagio, testimone trasversale di quelle due partite, avendole giocate l’una con la maglia giallorossa e l’altra con quella delle “rondinelle”.
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Di Biagio: “Roma, non sarà facile”
(Il Romanista – M.Macedonio) – Se le ricorda bene tutt’e due. Anche se con stati d’animo diversi. Lui è Gigi Di Biagio, testimone trasversale di quelle due partite, avendole giocate l’una con la maglia giallorossa e l’altra...
Due autentici schiaffoni, quelli che la Roma rifilò al Brescia. Due “cinquine”, nel vero senso della parola, che lasciarono il segno: 5- 0 la prima volta – eravamo nell’aprile del ’98 – quando, oltre ai due gol (uno su rigore) dello stesso Di Biagio, vi furono la doppietta di Paulo Sergio e una delle tante perle di Totti, contro un Brescia che vedeva in porta l’ex Cervone e a metà campo un giovanissimo Andrea Pirlo. E 5- 0 fu anche la seconda, nel settembre di cinque anni dopo, con le reti di Montella, Chivu, Carew su rigore e la doppietta, quella volta, del Capitano. «Me li ricordo benissimo» racconta l’ex centrocampista, oggi osservatore federale per l’Under 21, oltre che commentatore per Sky. «Soprattutto quello del ’98. Eravamo alla vigilia del Mondiale e fu anche grazie a quei due gol che, se pure ci fossero stati dei dubbi in materia di convocazioni in Nazionale, furono fugati proprio da quella mia prestazione. In un periodo molto positivo per me. L’altro 5-0 fu invece in occasione della mia prima presenza con il Brescia, nella stagione 2003/04. Io giocai soltanto il primo tempo perché, onestamente, non stavo benissimo (gli subentrò Caracciolo, ndr). Alla fine dei primi 45 minuti perdevamo già 3-0 e io uscii per un problema muscolare. Tra l’altro, quel giorno, con me in squadra, c’erano anche Matteo Brighi e Fabio Petruzzi, tanto per rimanere in tema di ex». C’era anche Antonio Filippini, che – ironia della sorte – era in campo anche nella sconfitta precedente, quella del ’98. E molto probabilmente, a quasi 38 anni, sarà della partita anche in quest’occasione. «Sì, e mi risulta che sia tra i più in forma. Lui è uno di quei giocatori che, per tenacia e convinzione, vorresti sempre avere in squadra. E’ vero che non c’è due senza tre, ma, da ex compagno, gli auguro di non prenderne un altro, di 5-0, perché penso che sarebbe troppo anche per lui».
Che sfida si aspetta, domani (oggi, ndr) all’Olimpico? «Per me è una partita particolare, come accade sempre quando si affrontano squadre in cui hai giocato e alle quali sei ovviamente legato. E io lo sono tanto all’una, quanto all’altra. La gara? Prima di giocarla, pende sicuramente dalla parte della Roma. Ma se qualcuno pensa ad una partita dall’esito scontato, si sbaglia. Perché, vuoi per il cambio in panchina, vuoi per i nuovi arrivi, come Cristiano Zanetti, che hanno dato una sferzata all’ambiente del Brescia, per la Roma ci sarà da soffrire. Anche se va riconosciuto che la squadra di Ranieri sta bene e ha la possibilità di fare una grande partita. Insomma, vedo una Roma che vorrà vincere a tutti i costi, e un Brescia che dovrà ritrovare quella determinazione che gli è mancata nelle ultime uscite. Oggi, anche per motivi professionali, cerco di guardare le partite con l’occhio del tecnico. Ciò non toglie che, se proprio dovessi fare un pronostico, mi giocherei l’1 fisso».
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