(Il Fatto Quotidiano - P.Ziliani)Dopo la baracconata delle squalifiche per insulti a “discriminazione territoriale”, ecco il calcio italiano coprirsi di ridicolo con l’ultima sconcezza regolamentare: la squalifica del giocatore per prova televisiva utilizzata contro i princìpi che ispirano, per l’appunto, l’uso della prova televisiva.
rassegna stampa roma
Destro, la squalifica “à la carte” decisa su Sky
(Il Fatto Quotidiano – P.Ziliani) Dopo la baracconata delle squalifiche per insulti a “discriminazione territoriale”,
Incredibile ma vero, è successo ieri per Mattia Destro della Roma, sanzionato dal giudice con 4 giornate per la manata al viso rifilata ad Astori del Cagliari.
Ora, se è vero che la prova televisiva viene applicata, per regolamento, quando gli avvenimenti della partita non sono stati controllati dall’arbitro (e/o collaboratori vari) in campo, vedi un pugno assestato a palla lontana o una gomitata inferta in mischia in un’area affollata, tutto si potrà dire dello scontro Destro- Astori tranne che non sia stato seguito con la massima attenzione da tutti: arbitro, guardalinee, giudici di linea, quarto uomo, spettatori allo stadio e alla tivù.
C’è una palla lanciata in avanti verso la porta del Cagliari e i due giocatori la rincorrono: Astori cerca di rallentare la corsa di Destro, Destro preme scompostamente alle sue spalle, strattona Astori con la mano destra e smanaccia all’altezza del viso con la sinistra; dopodiché cade come se a essere colpito sia stato lui. Astori protesta vivacemente e l’arbitro lo ammonisce. Ebbene, detto che Destro ha veramente dato una manata in faccia ad Astori e meritava di essere espulso e squalificato, resta una verità incontrovertibile: l’arbitro ha seguito attentamente tutto lo sviluppo dell’azione. E il fatto che non si sia accorto dell’atto violento di Destro non significa che non abbia controllato, al meglio delle sue possibilità, quel che avveniva sotto i suoi occhi. Ingiusto quindi che intervenga, con una forzatura del regolamento a dir poco inquietante, a sanzionare con la prova-tv Destro: che pur colpevole, “per regolamento” non può essere punito. La prova provata che il giudice non può utilizzare, in un caso come questo, la prova televisiva ce la fornisce, tenetevi forte, il giudice sportivo in persona.
Che non più tardi di 5 mesi fa, quando in Fiorentina-Napoli 1-2 l’arbitro Calvarese espulse Cuadrado per simulazione, mentre il giocatore era stato davvero sgambettato in area – e la Fiorentina avrebbe meritato il rigore –, respinse la richiesta della Fiorentina di utilizzare la prova- tv per scagionare Cuadrado ed evitargli la squalifica. Che invece il giudice gli inflisse (una giornata per doppia ammonizione) perché anche se l’arbitro aveva visto male, l’azione era stata da lui direttamente controllata e come tale andava ratificata. Niente prova televisiva, conta quel che vede l’arbitro. Ora, invece, il giudice smentisce se stesso: Destro ha dato una manata, ma per l’arbitro no. Niente prova televisiva, quindi? Invece sì. Se Calvarese vede male, conta quel che vede Calvarese. Se Massa vede male, quel che vede Massa non conta, ci vuole la prova televisiva. Mettiamoci d’accordo, per favore. Inutile aggiungere che il precedente è pericolosissimo. Se lo scassato carrozzone del calcio non vuole finire la sua corsa in fondo al burrone, sarà il caso che il Palazzo cancelli la squalifica di Destro alla velocità della luce accogliendo il ricorso preannunciato ieri a gran voce dalla Roma. Di azioni che gli arbitri seguono attentamente ma interpretano male, come l’episodio Destro- Astori, le partite sono piene: di questo passo, risultati e classifiche li redigerà il giudice il martedì. E il ridicolo sarà tra noi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA