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Del Piero, Totti, Mutu,Zarate & C.: tutti i guai della maglia numero 10

(La Repubblica – F.Bocca) Quello che corre e segna più di tutti ha fatto tanti di quei gol (21), che la sua maglia è la bandiera dell’Udinese. Ma Di Natale quel 10 lo portò anche ai Mondiali, ed è andata come è andata…

Redazione

(La Repubblica - F.Bocca) Quello che corre e segna più di tutti ha fatto tanti di quei gol (21), che la sua maglia è la bandiera dell’Udinese. Ma Di Natale quel 10 lo portò anche ai Mondiali, ed è andata come è andata…

Comunque, Di Natale all’Udinese e Sneijder all’Inter – che il 10 se lo godono tutto – sono eccezioni, perché quello stesso numero adesso brucia sulla schiena di grandi calciatori. Perché la fine della carriera è vicina o perché ne sono capitate di tutti i colori. Come se la 10 quest’anno fosse una maledizione.

 

Alex Del Piero nel suo famoso videomessaggio diceva che, a 36 anni suonati, avrebbe firmato un contratto in bianco. Adesso alla Juve sembra l’ultimo dei problemi da affrontare. “Siamo felici e orgogliosi – ha detto ieri Andrea Agnelli – avremo tempo per definire il suo impegno con la Juve il prossimo anno…”

Totti di anni ne ha 34 e un contratto con la Roma che scadrà quando ne avrà 38, ma chissà se alla fine di una stagione di troppe amarezze, gli americani lo tratteranno ancora come il re di Roma. Maurito Zarate planò come l’aquila della Lazio sull’ Olimpico segnando gol su gol (13) 2 anni fa. Per riscattarlo Lotito pagò all’Al Sadd in Qatar 20 milioni. Ormai fa panchina, di gol ne ha segnati appena 4, e persino i compagni lo stuzzicano. “Giocano quelli che si allenano meglio – ha detto Dias – se io mi alleno male la domenica non scendo in campo. Credo sia giusto così e così la pensa anche Reja. Stanno giocando Sculli e Kozak perché si applicano di più”. Uno scansafatiche.

Adrian Mutu, dopo squalifiche per doping, ammutinamenti, camerieri presi a pugni ed esclusioni disciplinari dalla rosa, è tornato a disposizione di Mihajlovic, ma non ha cambiato le sorti della Fiorentina: 5 partite di cui 4 da titolare, e giusto la vittoria di Palermo, ma nemmeno un gol da quando è tornato. Fabrizio Miccoli dopo gravi infortuni e la scena che gli stava rubando Pastore si era ripreso il suo posto al Palermo, ma i gol che pure è riuscito a segnare non hanno evitato i rovesci e la favola siciliana si è fatta amara. Nel Milan il 10 è di Clarence Seedorf che pure inizialmente aveva giocato abbastanza ma ora la concorrenza di Robinho, Cassano e Boateng lo ha messo in difficoltà. Dopo 9 campionati col Milan si ritrova a 35 anni con un contratto in scadenza: l’addio è vicino.

Le due genovesi il 10 se lo sono venduto: il Genoa ha dato Palladino al Parma e la Samp ha dato Pazzini all’Inter. La cessione di Pazzini ha scatenato rivolte e contestazioni contro il presidente Garrone. Due club la maglia numero 10 l’hanno ritirata. Non appena Maradona ha detto che al Napoli era giusto darla a Lavezzi, ecco la storia degli sputi e della squalifica per tre partite (Milan compreso). Anche il Brescia ha ritirato la 10 di Baggio: magari l’avrebbe indossata l’estroso Diamanti, impegnato nell’evitare la retrocessione.

E infine l’ultimo 10, dentro l’ultima della classifica: il Bari. Paulo Vitor Barreto è infortunato da mesi, doveva scappare alla Fiorentina ma non se ne fece nulla, un giallo. In ogni caso lui in B non ci andrà. Ieri ha detto: “Non accelererò i tempi del rientro. Se avere degli obbiettivi nella vita significa essere mercenari, beh allora tutti siamo mercenari”.