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Delio Rossi aspetta e spera: “I giallorossi? Mi intrigano”

(Il Messaggero – A.Angeloni) Ci sono allenatori che si buttano nella mischia e quelli che aspettano il momento giusto, l’occasione della vita o la ripartenza in grande stile. Delio Rossi fa parte di quest’ultima categoria.

Redazione

(Il Messaggero - A.Angeloni) Ci sono allenatori che si buttano nella mischia e quelli che aspettano il momento giusto, l’occasione della vita o la ripartenza in grande stile. Delio Rossi fa parte di quest’ultima categoria.

Rifiuta (il Palermo), aspetta e soprattutto spera. E’ chiaro, nessuno vuole far passare Rossi per un gufo (tra l’altro non è nemmeno il tipo), ma è evidente che, chi in questo momento non allena, per rientrare deve per sforza sperare nella sventura di un suo collega. Comprensibile, ovvio. Vista la situazione Pioli (a rischio esonero e rischio è un eufemismo), il tecnico romagnolo è stato richiamato per guidare il Palermo (se avesse accettato avrebbe portato con sé Pizarro). Ma uno che ha sfiorato la Roma qualche mese fa (sono noti i suoi buoni rapporti con il ds giallorosso Sabatini), perché dovrebbe avere fretta di tornarsene in Sicilia quando a Trigoria c’è un allenatore, Luis Enrique, reduce da un’eliminazione dall’Europa League e già sufficientemente contestato dal pubblico? Ed ecco spiegata intanto l’attesa e il gran rifiuto a Zamparini.«Assolutamente no, è esattamente il contrario. Hanno preso un abbaglio. Ho preferito dire di no al Palermo (Zamparini ha allertato il tecnico della Primavera, Devis Mangia, ndr). In questo momento non me la sento, è passato troppo poco tempo. Ho qualche contatto con club stranieri, però io preferirei restare in Italia».

Appunto. La Roma gli piace, nonostante il suo passato alla Lazio. «La squadra che mi intriga di più in questo momento potrebbe essere la Roma, perché‚ ha cambiato tutto ed è pronta per cominciare una nuova avventura». Un’avventura cominciata male anche per via della questione Totti, ormai nota a tutti. «Secondo me è un caso che non esiste, per il semplice fatto che Totti è la Roma. Lui non può essere considerato un calciatore come tutti gli altri. Fai un patto con lui: sei il più importante della Roma, voglio questo da te e tu lo devi accettare. Il tecnico, a quel punto, non deve derogare a quanto detto. Allenare in Francia? Sono in trattativa con una squadra estera, fermo restando che preferirei restare in Italia». La Roma in questo momento si tiene stretto Luis Enrique, perché con lui ha cominciato un’avventura e spera di portarla avanti il più possibile. Ovvio, Rossi sarebbe l’ancora di salvataggio, l’indiziato numero uno a cui Sabatini affiderebbe la squadra. Ma è presto per fare processi a uno (Luis Enrique) o tirare la volata a un altro (Delio Rossi). Che a Roma troverebbe comunque un ambiente comunque ostile visto il passato alla Lazio e il bagno nella fontana di Trastevere dopo un derby vinto.

Rossi, a radio Kiss Kiss, parla anche di Goran Pandev ultimo acquisto del Napoli. «Lo conosco bene, l’ho preso da ragazzino e l’ho visto evolversi. A lui sono particolarmente legato, il Napoli ha fatto un grande colpo. Goran è molto bravo tecnicamente, ha un mancino delizioso, può giocare da mezza punta o da seconda punta perché è molto forte, ha imparato anche il gioco senza palla e la rifinitura. Ripeto, è stato un grande acquisto. Rispetto alle altre squadre, il Napoli si è mosso con logica e raziocinio e quest’anno si è molto rinforzato. L’unica incognita è rappresentata dalla Champions League. Ripetersi in campionato, per una squadra non abituata al grande giro europeo, non è semplice perché la Champions ti toglie energie e l’attenzione, giocoforza, quando non sei avvezzo a giocare a questi livelli, si concentra maggiormente sulla Champions, piuttosto che sul campionato».