rassegna stampa roma

Del Neri ferma il soldato Krasic

(Leggo – ediz.Torino) Da letale, devastante e tarantolato a innocuo, prevedibile e moscio. E’ la recente metamorfosi di Krasic, quasi irriconoscibile nel 2011.

Redazione

(Leggo - ediz.Torino) Da letale, devastante e tarantolato a innocuo, prevedibile e moscio. E’ la recente metamorfosi di Krasic, quasi irriconoscibile nel 2011.

Il killer dell’area di rigore è ora un guerriero stanco che depone le armi. Il sole che illuminava il gioco bianconero si è eclissato. «Perché ho sostituito Milos? Quando un giocatore non rende, è giusto dargli il cambio. Ma non esiste nessun problema”, così Del Neri dopo lo 0-0 di Marassi.

Il tecnico sembra intenzionato a dare almeno un turno di riposo al biondo, perche si rigeneri e ritorni al meglio. Krasic potrebbe già essere risparmiato giovedì in coppa Italia contro la Roma, sempre che Martinez dimostri di aver recuperato piena autonomia. Altrimenti la furia serba dovrà stringere i denti e posticipare il meritato relax. Dopo il superlavoro del 2010, Milos ha urgente bisogno di tirare il fiato. Lo Stakanov serbo che non si ferma da un anno: dal campionato russo al Mondiale sudafricano, poi di nuovo in campo con il Cska (il calcio in Russia si ferma soltanto d’inverno). Le vacanze praticamente ridotte a un weekend lungo, per seguire da vicino la fase decisiva della trattativa tra il Cska e la Juve e per anticipare lo sbarco a Torino, in modo da non mancare al vernissage a Villar Perosa. Poi la full immersion di Juve, calcio e lingua italiana. Sempre in campo, a ritmi forsennati: campionato, Europa league e coppa Italia. Due soli stop: due giornate di squalifica a inizio novembre ed una settimana di vacanza a Natale.

Ma ora il suo bioritmo si fa sentire: di questi tempi, negli ultimi sei anni e mezzo trascorsi al Cska, Krasic è sempre stato in vacanza. Spesso in costume, al sole dei Caraibi. «Milos è stanco? Lo facciamo riposare in allenamento, sottoponendolo a sedute differenziate», tagliò corto due settimane fa Conti, il vice Del Neri. Ma le più recenti prestazioni del serbo, i cinque in pagella, i difensori che hanno preso i tempi e le misure delle sue giocate, gli arbitri che non abboccano più alle sue cadute, hanno convinto tutti a fermare il soldato Milos.

(ass)