(Corriere dello Sport – A.Polverosi) - A Prandelli non erano piaciuti certi atteggiamenti in campo e certe parole fuori. E come aveva fatto Lippi cinque anni prima, lo aveva tenuto un po’ a distanza. Ma dopo Bari, anzi, prima di Bari, qualcosa forse è cambiato nella testa di De Rossi.
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De Rossi tra i dubbi e l’azzurro ritrovato
(Corriere dello Sport – A.Polverosi) – A Prandelli non erano piaciuti certi atteggiamenti in campo e certe parole fuori. E come aveva fatto Lippi cinque anni prima, lo aveva tenuto un po’ a distanza. Ma dopo Bari, anzi, prima di...
Di sicuro al ct è piaciuto contro la Spagna, la squadra che tre anni fa aveva battuto l’Italia di De Rossi, uno dei pochi reduci nell’amichevole di mercoledì sera. Chiamarla rivincita non ha senso, ma una bella soddisfazione se l’è tolta. TRANQUILLO - Nei due giorni di Coverciano e nell’allenamento di Bari non è sembrato un giocatore scarico e nemmeno preoccupato del suo futuro. Se lo era, lo ha mascherato bene dentro una partita di sostanza, con un solo vero errore, nel finale del secondo tempo, un errore che poteva costare caro alla Nazionale. Dei centrocampisti che Prandelli ha fatto giocare da titolari non è stato il più convincente: Montolivo e Pirlo hanno fatto meglio di lui, ma Thiago Motta è andato peggio. Si è mosso sempre nella stessa posizione di interno destro, ha coperto Montolivo quando si inseriva, ha recuperato palla, ha contribuito, anche se con una tecnica diversa dagli altri, al palleggio. Dopo le esclusioni, è sembrato un giocatore recuperato anche per la Nazionale e se nei prossimi nove mesi non ci saranno stravolgimenti clamorosi, De Rossi sarà convocato per l’Europeo polacco- ucraino con buone possibilità di fare il titolare. Nel rombo di Prandelli ci sta preciso. DECISO - Prima, però, dovrà risolvere un problema non da poco con la Roma: rinnovare o meno il contratto col club che lui ama sopra a ogni altra cosa. Mercoledì sera, nello spogliatoio di Bari, aveva un tono deciso quando diceva che no, questo non è il momento di parlarne.« Ogni giorno leggo eascolto novità sulla trattativa del mio contratto, novità che io non conosco. Ora non posso parlarne perchè sarebbe sbagliato». Per il tempo, diceva De Rossi: la discussione è in corso e l’ultima cosa che desidera è condizionarne l’esito finale con una sola mezza parola.« Chiarire questa storia? Non si può chiarire una cosa che non è ancora chiara. Posso dire che rinnovo e poi magari non è così. Non mi sembra il caso » . IL FUTURO - Dei centrocampisti schierati mercoledì sera da Prandelli (Pirlo, De Rossi, Montolivo e Thiago Motta nel primo tempo, Marchisio, Aquilani e Nocerino nella ripresa), solo uno ha certezza del proprio futuro e solo perchè ha già cambiato squadra. Il giocatore in questione è Pirlo. Tutti gli altri, per una ragione o per l’altra, sono in attesa. Questo però, come nel caso di De Rossi, non ha condizionato la loro prestazione. O forse sì, forse hanno giocato anche per far vedere, a chi li discute, a chi li vorrebbe cedere e soprattutto a chi li vorrebbe acquistare, che razza di giocatori sono. Ne hanno parlato fra loro, mischiando sogni, speranze, obiettivi e trattative. De Rossi, come gli altri, era molto sereno. Se n’è accorto perfino Iniesta.
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