(Il Romanista - L. Pelosi) - Se mai ci fosse bisogno di ribadire certi concetti, Daniele De Rossi l’ha fatto. E in effetti c’è e ci sarà sempre bisogno di ribadire che questa Roma è qualcosa di diverso da quello a cui siamo stati abituati. Già ieri si sentiva parlare di tifoseria impaziente, quando invece l’applauso finale della Sud aveva testimoniato esattamente il contrario.
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De Rossi: “Sostengo il progetto”
(Il Romanista – L. Pelosi) – Se mai ci fosse bisogno di ribadire certi concetti, Daniele De Rossi l’ha fatto. E in effetti c’è e ci sarà sempre bisogno di ribadire che questa Roma è qualcosa di diverso da quello a cui siamo...
Si va avanti uniti, i tifosi stanno con la squadra, la squadra sta col tecnico. «Luis Enrique è leale e innovativo - dice Capitan Futuro - E’ un tecnico giovane, con una mentalità nuova, per quanto riguarda la Roma e sicuramente anche per il calcio italiano. E’ uno che predilige il possesso palla e il gioco offensivo. E’ una persona leale, proprio perché si è sempre comportato lealmente con noi, a partire da noi senatori, diciamo più vecchi, fino ai ragazzini più giovani. E’ uno che dice le cose in faccia e lo apprezzo molto anche per questo».
Parla chiaro anche Daniele, quando gli si chiede quale possa essere l’obiettivo della Roma quest’anno: «Non saprei indicare un obiettivo, anche perché dopo la prima di campionato è troppo presto per delineare la situazione, capire chi farà bene e chi farà meno bene. Sicuramente bisogna subito invertire questa rotta di inizio anno che ci vede sconfitti o, comunque sia, sofferenti. Non credo assolutamente di poter vincere subito quest’anno, ma progettare e creare qualcosa d’importante per i prossimi anni, mantenere questo progetto e cercare di sostenerlo, noi e anche la società, per dare forza ad un progetto completamente nuovo». Sì, ha detto proprio «prossimi anni», notazione non da poco per un giocatore che ha il contratto in scadenza nel prossimo giugno. Prima, però, bisogna arrivarci a giugno. La Roma lo farà senza l’Europa League. «Alla lunga evitare qualche trasferta, che so, nel nord Europa o nell’est, può aiutare, puoi arrivare alla domenica un po’ più riposato - dice De Rossi - Però, è stato un duro colpo uscire dall’Europa, soprattutto perché, adesso, siamo 22, 23 giocatori e c’è una partita a settimana. Quindi, questo non aiuta. Sarebbe stata una cosa perfetta per fare le tre competizioni, ma è andata così e ci rimboccheremo le maniche per il campionato, che poi resta l’obiettivo principale».
Il campionato ricomincerà sabato con la sfida all’Inter, squadra alla quale De Rossi segna spesso (e aggiungere il "volentieri" sarebbe pleonastico). Due squadre che hanno dominato molto spesso negli ultimi campionati e che sembrano già in crisi. «In crisi forse no - è l’analisi del centrocampista romanista - ma sarebbe stata ugualmente una partita affascinante e ricca di emozioni. Probabilmente, si aggiungerà un pizzico di pathos per tutte due, perché partire con due sconfitte sarebbe veramente penalizzante. Penso che si tratti di due squadre che comunque potranno dire la loro, anche se ci vorrà del tempo. La storia è abbastanza simile, se non fosse che loro, due anni fa hanno vinto tutto quanto. Storia simile, cambio d’allenatore, cambio mentalità, giocatori nuovi, un percorso simile nell’ultimo anno, con due storie e due progetti affascinanti». Il progetto dell’Inter, intanto, lasciamolo a loro. Qui si continua a pensare al progetto Roma, squadra che ha cambiato moltissimo. C’è qualcuno dei nuovi che ha colpito particolarmente Daniele? «Non è carino, magari, dirne uno in particolare». Ma poi in fondo che problema c’è? E allora eccolo: «Visto che ieri è stata una partita sfortunata, alla fine sono rimasto molto colpito da Jose Angel, nonostante l’episodio del gol e l’espulsione. Ieri ha fatto una grossa partita, ha fatto una grossa partita anche contro lo Slovan, è in netta e costante crescita e ha delle grandissime potenzialità». Come la Roma.
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