rassegna stampa roma

De Rossi: “Serve un'altra Roma”

(Corriere dello Sport – P.Torri) « La Roma c’è, ma ci manca il gol». Daniele De Rossi ha fotografato co­sì, al termine della partita, la delusione per un risultato che certo non è un inno all’ottimismo.

Redazione

(Corriere dello Sport - P.Torri) « La Roma c’è, ma ci manca il gol».Daniele De Rossi ha fotografato co­sì, al termine della partita, la delusione per un risultato che certo non è un inno all’ottimismo.

Maglietta bianca, bernuda tipo Suv di Lapo, il centrocampista giallo­rosso quando parla non è mai stato tipo da nascon­dersi dietro un dito. E’ sta­to il primo a presentarsi da­vanti a microfoni e taccui­ni, la faccia era lo specchio delle delusione, le parole lo specchio, per ora, di un vorrei ma non posso.

IDENTITA’ -Non è facile cambiare tanto co­me ha fatto la Roma, dai giocatori alla fi­losofia del gruppo, e riuscire subito a fa­re risultati positivi. C’è la sensazione, pe­raltro piuttosto forte e chiara, che questa squadra stia ancora cercando se stessa. O no? «La squadra l’identità ce l’ha, l’impo­stazione anche, semmai manca un po’ diconcretezza, anzi direi un bel po’ di con­cretezza. Arriviamo sempre a un passo dal gol, ma non lo facciamo. Bisogna ave­re una mentalità vincente. E’ mancata la giocata vincente, anche se abbiamo crea­to tante occasioni. E’ stata una partita particolare, maledetta, come quella con­tro lo Slovan. Evidentemente dobbiamo fare di più, non dimentican­do che abbiamo pure gioca­tori che sono arrivati sol­tanto pochi giorni fa, in co­sì poco tempo non è sempli­ce amalgamare tutti. C’era in tutti noi una grande vo­glia di riscatto. E’ un mo­mento delicato. La consola­zione del possesso palla e del buon gioco lascia il tempo che trova. Il problema è che siamo arrivati quindici volte in area di rigore senza mai riuscire a fare male sul serio. Ci manca un po’ di cinismo ed esperienza, ma la partita l’ab­biamo fatta sempre noi. Ora dovviamo provare a rimanere il più sereni possibili. Lavorare, allenarsi e cancellare tutti ipiccoli problemi personali e ragionare soltanto in funzione del gruppo e della Roma».

TIFOSI -De Rossi, come tutta la Roma del resto, ha molto apprezzato il comporta­mento e la reazione dei tifosi che hanno ribadito la loro fiducia nei confronti del nuovo corso:«Vedremo co­me i tifosi reagiranno nei prossimi giorni, certo che oggi sono arrivati quasi in cinquantamila e li ho visti tranquilli, ci hanno applau­dito e questo mi fa ben spe­rare per il futuro. A fine partita ci hanno ancora ap­plaudito, è il sintomo di una piazza che sta crescendo e spera di farlo insieme a noi. Anche al termine di una partita che abbiamo perso pur non meritandolo. L’arbitraggio? Immagino che vogliate parlare dell’espulsione di Jo­sè Angel. Rispondo dicendo che non mi va di parlare di arbitri alla prima giorna­ta. Non mi piacciono questi isterismi, ab­biamofatto noi degli errori in campo, li avrà fatti anche il direttore di gara, an­che se io non me ne sono accorto in ma­niera chiara. Semmai la cosa che non ca­pisco è come si faccia a farci giocare alle quindici con questo caldo. Magari avrem­mo perso pure se avessimo giocato in not­turna, però... Luis Enrique? Con lui mi tro­vo bene e non lo vedo di­staccato».

CONTRATTO -Inevitabile con De Rossi anche una doman­da a proposito del suo con­tratto, in scadenza il prossi­mo trenta giugno:« Non so­no venuto certo per parlare del mio contratto. Peraltro non c’è il bisogno di parlarne giorno dopo giorno. Ci saranno degli incontri, non so quando, ma ci saranno. Io, comunque, non sono assillato dal contratto, vivo que­sta situazione senza nessun tipo di ansia ». La stessa cosa non si può dire dei tifosi. Non resta che attendere. E sperare.