rassegna stampa roma

De Rossi: “Roma, futuro di vittorie”

(Corriere dello Sport – P. Torri) – Daniele De Rossi non si risparmia. In campo. E fuori. Domenica, subito dopo la delusio­ne per la sconfitta con il Cagliari, è stato il primo a metterci la faccia.

Redazione

(Corriere dello Sport - P. Torri) -Daniele De Rossi non si risparmia. In campo. E fuori. Domenica, subito dopo la delusio­ne per la sconfitta con il Cagliari, è stato il primo a metterci la faccia.

 

Ieri non si è sottratto agli im­pegni chiamiamoli pubblicitari-economici con Sky, presentandosi negli studi milanesi dell’emit­tente di Rupert Murdoch per registrare una serie di spot. Il centrocampista era andato a Milano già nella serata di domenica, ieri matti­na lo hanno raggiunto, località Ro­goredo dove hanno sede gli studi della pay-tv, Lamela, il team mana­ger Salvatore Scaglia e Alessio Mar­chegiano dell’ufficio stampa roma­nista. Doveva esserci anche Osval­do, ma l’attaccante, ieri mattina, in­torno alle sei e trenta, ha comunica­to di aver trascorso una notte inson­ne a causa di problemi di stomaco, inevitabile allora cancellare la sua prenotazione.

E’ stata una mattinata di spot e chiacchiere. Con De Rossi che ha anche interpretato il ruolo di impiegato che al termine del turno invece della sirena sente il triplice fischio per poi togliersi la maglia e scambiarla. C’è stato anche il tempo per un’intervista tv tra presente e futuro. E, come sempre, il biondo non si è nascosto dietro un dito. Nuove parole che potrebbero essere anche un se­gnale (positivo) in vista di un rinnovo contrattua­le atteso da tutta la Roma giallorossa.

LUIS - Di sicuro De Rossi ha sposato il progetto di Luis Enrique: «E’ una persona leale e un tenico in­novativo. E’ giovane, ha una mentalità nuova per la Roma e, quindi, anche per il calcio italiano. Luis Enrique predilige il possesso palla e il gioco offen­sivo. E’ poi una persona leale perché con tutti noi si è comportato con correttezza. A partire da noi senatori, diciamo più vecchi, fino ai ragazzi più giovani. E’ uno che ti dice le cose in faccia e lo ap­prezzo molto anche per questo. Per quel che ri­guarda gli obiettivi di quest’anno della Roma, non credo che vinceremo, ma dovremo progettare e creare qualcosa d’importante per il futuro. Dob­biamo tutti sostenere questo progetto, noi e la so­cietà, per dargli forza. Per questa stagione mi sem­bra prematuro indicare un obiettivo. Certo ora la nostra priorità dovrà essere quella di invertire la tendenza delle prime partite. Sono arrivati tanti giocatori nuovi, non mi sembra carino chi a mio giudizio è il più bravo. Dico allora, visto che contro il Cagliari è stato espulso, che sono rimasto impres­sionato da Jose Angel. E’ in netta e costante crescita, ha delle grandis­sime potenzialità».

INTER - C’era una volta Inter-Roma che decideva tutto, campionato, coppa Italia, Supercoppa. Dopo la prima giornata, stavolta sembra una di quelle partite da si salvi chi può: «Credo che per entrambe sia prematuro parlare di crisi. In ogni caso rimane una partita affascinan­te e ricca di emozioni. Certo che stavolta si aggiungerà un pizzico di pathos in più perché partire con due sconfitte sarebbe davvero pena­lizzante. Penso anche che sia noi che l’Inter potre­mo avere un ruolo importante in questa stagione. La storia è abbastanza simile, se non fosse che lo­ro, due anni fa, hanno vinto tutto. Ora per entram­be c’è stato il cambio di allenatore, mentalità, so­no arrivati parecchi giocatori nuovi, è partito un progetto affascinante sia per noi che per loro. Per quanto ci riguarda dispiace essere usciti dall’Eu­ropa. E’ vero che eviteremo qualche trasferta sco­moda e quindi arrivare alla partita di campiona­to più riposati, rimane però il fatto che sarebbe stato meglio essere impegnati su tre fronti. Il no­stro obiettivo principale, comunque, rimane il campionato» .