(Il Messaggero - A.Angeloni) Una mezzora con Walter Sabatini, cinque minuti veloci veloci con Luis Enrique.
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De Rossi, passi verso il rinnovo
(Il Messaggero – A.Angeloni) Una mezzora con Walter Sabatini, cinque minuti veloci veloci con Luis Enrique.
Dopo Francesco Totti, ieri è toccato a Daniele De Rossi farsi vedere a Trigoria per conoscere la nuova Roma e per farsi conoscere dai nuovi arrivati. Daniele non aveva mai incontrato (ufficialmente) Sabatini, che ora è l’uomo-mercato, si occupa dei rinnovi contrattuali, non conosce i giocatori e li sta convocando uno a uno per recuperare il tempo perduto. Nei prossimi giorni ne chiamerà altri o i loro rappresentanti. L’incontro con De Rossi è stato definito «molto positivo» dal direttore sportivo della Roma. Daniele si è presentato a Trigoria con un orecchio gonfio (per via dell’operazione al timpano) ma molto sereno, rilassato, sorridente. A maggior ragione dopo il colloquio con il diesse.
I due si sono piaciuti. «L’ho visto con una motivazione feroce», ha confidato Sabatini. Lucido, arrabbiato con il mondo e con chi ha infangato il suo nome accostandolo allo scandalo delle scommesse, ma soprattutto con la voglia di ricominciare e di prendersi qualche rivincita con la sua maglia del cuore. Sabatini sperava di trovarsi davanti un De Rossi così e così se l’è trovato. Un giocatore non certo impigrito. Si era detto: De Rossi è nervoso, non ce la fa più, se ne vuole andare, non vuole guadagnare meno di Totti. E invece? Niente di tutto questo. Daniele è carico, motivato, ha tanta voglia di ricominciare. Un De Rossi feroce, appunto. Sabatini e De Rossi hanno parlato pure del rinnovo del contratto. Non sono scesi troppo nei dettagli economici, il ds lo farà direttamente con Sergio Berti, manager del calciatore, già incontrato un paio di settimane fa. Quando c’è il denaro di mezzo, e soprattutto tanto come nel caso di De Rossi, è sempre difficile fare previsioni sull’esito della trattativa, ma l’impressione è che ci siano la volontà di andare avanti insieme e i margini per chiudere il tutto entro la fine dell’estate. Con un contratto che legherà praticamente a vita De Rossi alla Roma.
Sabatini, infatti, gli ha ribadito che non si muoverà dalla capitale. Stessa cosa gli ha detto Luis Enrique in quel breve colloquio conoscitivo nei corridoi del Bernardini. «Conto su di te, mi raccomando. Ci vediamo tra un mese», le parole dello spagnolo. Saluti, abbracci a baci. Nella Roma del futuro De Rossi dovrà essere il perno del centrocampo, l’Iniesta o lo Xavi della Roma, per fare un paio di esempi barcelloniani. Uno capace di fare da schermo alla difesa e da incursore nell’area avversaria. Il progetto tecnico gli piace. La rivoluzione culturale è partita, da Totti e De Rossi.
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