rassegna stampa roma

De Rossi, gioia e rabbia «È cambiato il vento, mi criticano solo qui»

(Il Messaggero) Chissà in quanti lo aspettavano al varco. In una gara ricca di tensioni come il derby, tutti gli occhi erano su De Rossi. Dopo la gomitata rifilata a Srna, Daniele all’improvviso era diventato l’orco delle fiabe.

finconsadmin

(Il Messaggero) Chissà in quanti lo aspettavano al varco. In una gara ricca di tensioni come il derby, tutti gli occhi erano su De Rossi. Dopo la gomitata rifilata a Srna, Daniele all’improvviso era diventato l’orco delle fiabe.

Un errore, per il quale pagherà, che ha però cancellato quanto di buono il centrocampista, anche nei comportamenti, aveva fatto invece negli ultimi anni.

Nel post-gara, De Rossi prova a raccontarsi: «In quest’ultimo anno e mezzo, ho avuto momenti di bassa marea, in cui non ero al top della brillantezza. Posso fare di meglio ma ho fatto anche di peggio. Lo so anche io che ho avuto momenti migliori e che posso fare di più, ma credo che il singolo venga valutato sempre in base ai successi della squadra. Da un anno e mezzo le cose che mi inorgogliscono di più le sento arrivare da fuori Roma. Prima mi coccolavano, mi dicevano magari “dai un’altra gomitata”. Ora è cambiato un po’ il vento, perché qui a Roma sta cambiando qualcosa...». Sembra un avviso ai naviganti che visto il contratto in scadenza nel 2012, merita la massima attenzione da parte della prossima proprietà. Poi una frecciata che avrà fatto fischiare le orecchie a qualche compagno di squadra: «Penso che se uno si vuole mettere in mostra a discapito del collettivo non è un giocatore come dico io. Quando mi viene chiesto di limitare Hernanes o Ledesma e poi i compagni mi fanno vincere, la mia prova è comunque da dieci». Gli chiedono della Nazionale: «Parlerò con Prandelli, se mi vorrà parlare. Se non arriverà la convocazione, mi riposerò». Sul confronto Ranieri-Montella, invece, preferisce glissare: «Non amo queste cose. Riise ha detto che siamo organizzati meglio? Non bisogna fare paragoni col passato. Vincevamo i derby anche prima. C’è sicuramente uno spirito più giovanile, aggressivo in senso positivo. Quinto derby consecutivo? Nemmeno il Real con il Rayo Vallecano...».

La passerella finale, quindi, tocca proprio a Rosella: «E’ il quinto derby vinto e per la mia famiglia resterà qualcosa di speciale, un’emozione forse più forte di molte altre. A questa partita che idealmente chiude un’era per noi indimenticabile, si legano i gol e la prova di Totti, il capitano, la vittoria del primo derby da allenatore di Montella, la prestazione dei calciatori romani troppo spesso considerati problematici per la loro eccessiva partecipazione. Proprio i romani che la Roma, nelle diverse stagioni del calcio, ha offerto alla maglia azzurra per conquistare più di un titolo mondiale. Da presidente in fase di uscita mi sento onorata di aver potuto guidare questa squadra, questi ragazzi, nel nome della mia città. E’ l’ultimo derby da presidente e non posso non dedicarlo a mio padre, Franco Sensi».