(Corriere della Sera - G.Piacentini) -«Non credo di poter vincere quest'anno, ma possiamo progettare e creare qualcosa d'importante per il futuro. Noi e la società dovremo provare a sostenere questo progetto completamente nuovo».
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De Rossi difende Lucho: «È bravo, va sostenuto»
(Corriere della Sera – G.Piacentini) – «Non credo di poter vincere quest’anno, ma possiamo progettare e creare qualcosa d’importante per il futuro. Noi e la società dovremo provare a sostenere questo progetto...
A vedere il bicchiere mezzo vuoto, i tifosi della Roma che hanno ascoltato le parole di Daniele De Rossi a Sky hanno capito che difficilmente in questa stagione si vincerà. L'altra faccia della medaglia, però, riguarda il futuro. Nonostante un contratto in scadenza il prossimo 30 giugno e un rinnovo tutt'altro che facile, De Rossi si sente parte integrante del progetto americano e ha sposato la causa di Luis Enrique. «È leale e innovativo. È un tecnico giovane, con una mentalità nuova per la Roma e per il calcio italiano: predilige il possesso palla e il gioco offensivo. Si è sempre comportato lealmente, a partire da noi "senatori" fino ai ragazzini. Dice le cose in faccia e lo apprezzo molto anche per questo».
La sconfitta col Cagliari ha complicato una situazione già in bilico dopo l'eliminazione dall'Europa («È stato un duro colpo, anche perché abbiamo una rosa numerosa che sarebbe stata ideale per tre competizioni») e la gara di sabato con l'Inter diventa fondamentale. «Noi vogliamo cambiare questa tendenza perché partire con due sconfitte sarebbe davvero penalizzante, ma sarebbe stata ugualmente una partita affascinante e ricca di emozioni. Se non fosse che loro due anni fa hanno vinto tutto, le nostre storie sono simili: cambio d'allenatore e di mentalità, giocatori nuovi, un percorso simile nell'ultimo anno, sono due progetti affascinanti». Luis Enrique domenica ha incassato la fiducia della società e quello del pubblico dell'Olimpico che ha applaudito la squadra, ma deve sciogliere al più presto alcuni «nodi». Il più urgente riguarda il «blocco» degli attaccanti: contro Slovan e Cagliari hanno segnato due centrocampisti (Perrotta e De Rossi). Bojan non è ancora pervenuto e Osvaldo l'altro giorno ha fatto rimpiangere il peggior Vucinic. Totti gioca più lontano dalla porta (e si vede) mentre Borriello in questo momento è considerato una riserva. Dai loro piedi, e da quelli di Lamela appena sarà a disposizione, passa gran parte del futuro romano di Luis Enrique.
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