(Corriere dello Sport-R. Maida) E’ la settimana di Daniele De Rossi. Sicuramente per la Nazionale, che ha riabbracciato ieri sera a Coverciano dopo sei mesi di lontananza e quattro partite di punizione.
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De Rossi a un bivio, ora deve decidere lui
(Corriere dello Sport-R. Maida) E’ la settimana di Daniele De Rossi. Sicuramente per la Nazionale, che ha riabbracciato ieri sera a Coverciano dopo sei mesi di lontananza e quattro partite di punizione.
Ma forse anche per il contratto, visto che la Roma sembrava determinata a trattare il rinnovo prima dell’inizio della stagione. IL TEMPO STRINGE - Mancano 10 mesi alla scadenza del rapporto di lavoro e 10 giorni a Slovan Bratislava Roma, che apre i lavori della squadra. E’ chiaro che non si può più tergiversare. Fenucci e Sabatini si dicono abbastanza tranquilli, perché De Rossi rappresenta il presente e il futuro della Roma. Ma De Rossi non ha ancora deciso, questa è la verità. Per questo, quasi un mese dopo la partenza per il ritiro di Riscone, non ha ancora spiegatopubblicamente la sua posizione. Non avrebbe certezze da dare ai tifosi. L’offerta del Manchester City, che sfiora i 7 milioni di euro netti all’anno, è una tentazione comprensibile. Ma al di là dei soldi, che in una negoziazione tra professionisti costituiscono l’elemento base, De Rossi non è convinto di rimanere per diverse ragioni. La Roma da parte sua gli ha offerto un contratto importante: circa 4 milioni netti di fisso più bonus “ facili” che lo porterebbero quasi a 5. Sono cifre che si propongono solo ai campionissimi e che la Roma, nel suo lungo percorso, ha proposto solo a Totti e Batistuta. Loro hanno firmato, De Rossi è incerto. DUBBI UMANI -Ma quali sono i motivi che lo potrebbero allontanare da Trigoria? De Rossi a Roma sta bene. Da poco ha acquistato una casa in centro, proprio per trovarsi più spesso a contatto con gli amici, con la città e i suoi colori che non sono quelli del Torrino o di Casalpalocco, i quartieri scelti datanti suoi compagni. Ma è scontento delle tante chiacchiere che ha sentito sulla sua vita privata, sui suoi affetti, su situazioni personali molto delicate. Quello che è suo, pretende che resti suo.« C’è stato un periodo in cui leggevo Topolino e avevo paura che si parlasse di me. Quando gioco male, si dice che sono triste perché non ho visto mia figlia Gaia. Invece lei sta sempre con me »ha raccontato una volta in tv, da Bonolis. Da persona riservata, non sopporta il gossip. « Non date retta ai calciatori che dicono di non leggere i giornali e guardare la tv- disse un pomeriggio, ospite della nostra redazione -io leggo tutto e guardo tutto ». Le voci sul suo rapporto con Gaia e sulla ex moglie Tamara Pisnoli lo feriscono. Ma potrebbe essere proprio Gaia, che ormai ha 6 anni, a spingerlo a rimanere a Roma.« Adesso in un quarto d’ora posso raggiungerla, se andassi via sarebbe diverso...». DUBBI PROFESSIONALI -Le altreperplessità sono legate alla carriera, all’ambizione. De Rossi prima dell’arrivo degli americani e di Luis Enrique aveva deciso di andarsene, perché non conosceva il progetto della Roma. E’ stato l’approccio dei nuovi manager e del nuovo staff tecnico a rasserenarlo. Le parole dell’allenatore poi (« Per me Daniele è un punto di riferimento, ho già detto alla società che non deve andare via: sono sicuro che alla fine l’accordo si troverà ») lo gratificano. Ma il dubbio continua a tormentarlo: voglio legare la mia vita alla Roma, firmando per sempre, o voglio andare all’estero in un club con risorse infinite? Totti ha scelto la prima via. De Rossi ancora no. A 28 anni si sente all’ultimo incrocio, all’ultima porta scorrevole. Poi, qualunque sia la decisione, non sarà facile tornare indietro.
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