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De Cataldo: «Il derby a Roma? Romanzo popolare»

(Gazzetta dello Sport – G.Bondini) – Derby romanzo popolare infinito e non romanzo criminale? La domanda è rivolta al papà del Libanese, del Dandi, del Freddo e anche del commissario Scialoja.

Redazione

(Gazzetta dello Sport - G.Bondini) -Derby romanzo popolare infinito e non romanzo criminale? La domanda è rivolta al papà del Libanese, del Dandi, del Freddo e anche del commissario Scialoja.

 Il magistrato e scrittore Giancarlo De Cataldo, romano d'adozione, romanologo e romanista. «Romanzo Popolare se si gioca bene, lealmente, e alla fine vince il migliore. Non riesco proprio a sentirmi tifoso becero, mi piace il bel gioco comunque, e, ovviamente, se vince la mia Roma sono felice, e se perde, incavolato nero, ma oltre questo tutto il contorno mi appartiene finché resta nei confini dello sfottò e della sottile complicità fra tifosi. La violenza va bandita e rifiutata: dunque, romanzo popolare forever, e romanzo criminale solo al cinema o nella poltrona di casa vostra, ma con un bel bicchiere accanto». Chi potremmo identificare, con i protagonisti del suo Romanzo, domenica sera in Lazio-Roma? Chi come «Libano», la mente del derby? Chi come Dandi, elegante e senza scrupoli nell'andare in gol? Chi come Freddo, determinato e glaciale, fino all'estremo sacrificio? «Mah, decliniamolo sulle due squadre: Libano è il capitano, quello che conduce alla battaglia e che deve trovare le soluzioni impensabili, ma giuste, nei momenti di difficoltà; Dandi va in gol in pieno recupero dopo aver girovagato in campo per tutta la partita senza combinare un accidente; Freddo è un mediano tosto, di quelli che l'avversario non passa manco morto e all'improvviso scocca da quaranta metri il tiro risolutivo. I nomi metteteceli voi, ok?».

C'è anche un commissario Scialoja, in questa partitissima? «Ovviamente l'arbitro, ma a patto che sia davvero imparziale». Sia più tifoso, che magistrato e scrittore. Si sente più in ansia per la sentenza a carico di Reja o di Luis Enrique? E per chi eventualmente sarà più difficile in appello? «Posso dire una cosa bipartisan? Stimo Reja, mi pare una persona competente, con un passato recente luminoso: ha portato la Lazio molto in alto e non è che avesse a disposizione il Real Madrid! E stimo quei presidenti che si tengono i loro allenatori nella buona e nella cattiva sorte, senza cambiarli come i pannolini del bebè ogni tre-quattro ore. Indicano una capacità progettuale che al nostro calcio manca. Perciò, diamo tempo a Luis Enrique: il tempo e la calma possono fare una grande squadra». Radio, tv, telefonino, curva sud o tribuna, il tifoso De Cataldo come seguirà e soffrirà il derby? «Tivù, non ho biglietti sotto mano e non ne chiedo. Confesso che l'HD è una grande risorsa!». Questo derby all'insegna di quale lettera dell'alfabeto sarà: K, come Klose, L, come Ledesma, oppure T come Totti o B, come Bojan? «Beh a me, che in queste occasioni sono così parziale, B come Bojan, O come Osvaldo e T come Totti se recupera (ma il capitano non ci sarà, ndr). Che poi fa anche BOT, che di questi tempi di crisi...».