rassegna stampa roma

Dai rinnovi ai diritti tv. Tutti i perché di DiBenedetto

(repubblica.it – M. Pinci) – La lettera fatta pervenire venerdì scorso da DiBenedetto a Roma 2000 per chiedere delucidazioni sulla gestione del rinnovo del contratto con il Coni per l’Olimpico e sulla questione diritti tv, è...

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(repubblica.it - M. Pinci) - La lettera fatta pervenire venerdì scorso da DiBenedetto a Roma 2000 per chiedere delucidazioni sulla gestione del rinnovo del contratto con il Coni per l'Olimpico e sulla questione diritti tv, è solo l'ultimo atto di una serie di richieste di chiarimenti susseguitesi nelle settimane.

Dai rinnovi di contratto di Cassetti e Perrotta a quello, mancato, di Mexes. Dalla gestione del "caso" Adriano, alle battaglie personali per la presidenza di lega, passando per sponsor, merchandising e rinnovi pregressi di giocatori over 30, tutti i "perché?" della nuova proprietà alla gestione uscente e non solo. Domande in attesa di risposta.1. RINNOVI - Il 22 marzo, la Roma ufficializzava il prolungamento di contratto per un'altra stagione con i trentaquattrenni Simone Perrotta e Marco Cassetti. Accordi rispettivamente da 2,5 e 1,8 milioni lordi per la prossima stagione. Un'operazione di cui DiBenedetto non era stato informato, nonostante l'avanzatissimo stato della trattativa per l'acquisto della Roma (solo 2 giorni dopo sbarcò a Roma con l'intenzione di chiudere, prima dello slittamento a metà aprile). Che fretta c'era di ufficializzare l'accordo? Da Trigoria assicurano che "l'operazione è stata concordata con la banca". In America, però, non lo sapeva nessuno.

2. ADDIO A MEXES - Per due rinnovi fatti in tutta fretta, ce n'è un altro che non è mai stato neanche intavolato. Quello per il rinnovo di Philippe Mexes, che raggiungerà a scadenza di contratto - e quindi a costo zero - il Milan, come confermato oggi da Allegri. Perché nessuna offerta di rinnovo?, si sono chiesti (e hanno chiesto) a più riprese dagli States. L'avallo della banca all'operazione era arrivato in tempi non sospetti. Operazione che Rosella Sensi ha gestito in prima persona, senza però riuscire ad arrivare a una soluzione che consentisse al club di mantenere il controllo del difensore o monetizzare la sua partenza. Una perdita, se non a bilancio, almeno a livello patrimoniale.

3. CASO ADRIANO - Un altro punto interrogativo grande così riguarda la gestione del caso Adriano. Contratto da 5 milioni lordi all'anno per 3 anni, nonostante i noti problemi a livello personale. Dopo un girone di andata costellato di guai fisici e con uno stato di forma mai divenuto accettabile, a fine dicembre il Corinthians aveva di fatto raggiunto un accordo con il management per l'acquisto: 1,3 milioni alla Roma, che avrebbe intascato qualcosa. Il "no" arriva però da Rosella Sensi. Salvo, poi, arrendersi l'11 marzo a una rescissione consensuale, che porterà il brasiliano proprio al Corinthians ma a costo zero. Il "perché" del rifiuto invernale non verrà mai chiarito.4. SPONSOR - Lo scorso anno, a campionato finito, la Roma ufficializzava i rinnovi con gli sponsor Wind e Kappa. Per il primo, main sponsor, rinnovo triennale da 16,5 milioni complessivi. Per il fornitore, invece, accordo addirittura per 7 stagioni, in cui alla Roma sarebbero stati versati in tutto 47,7 milioni. Un contratto lunghissimo: perché? Soprattutto, perché stipularlo per così tanti anni in un momento di incertezza sul futuro (che poi ha portato alla cessione del club)? Dubbi, anche, sulle cifre. Per questo, DiBenedetto e soci pagheranno la penale per risolvere l'accordo e cercare nuove sponsorizzazioni.5. MERCHANDISING - La nuova gestione promette investimenti ingenti nel campo di marketing e merchandising. Per questo a Boston sono rimasti particolarmente sorpresi di scoprire che la Roma produce in proprio l'80 per cento dei prodotti che vende. Gli altri grandi club, nel mondo, affidano invece il marchio in licenza a ditte specializzate: le penne del Manchester, per capirci, le produce una ditta che fabbrica penne. Non il club in prima persona, come avviene alla Roma, dove vengono spesi 6 milioni ottenendo in cambio un ricavo minimo e un magazzino infinito di prodotti invenduti. Addirittura, c'è chi giura esistano scatoloni pieni di gadget per celebrare il quarto scudetto prodotti un anno fa. Il "perché?" stavolta, è quasi d'obbligo.6. DIMISSIONI - A DiBenedetto qualcuno ha dovuto spiegare come nel calcio italiano non sia prassi comune per i dirigenti rimettere il proprio mandato nelle mani del nuovo azionista di riferimento. Qualcosa che avviene normalmente nei casi di cessioni di grandi società, soprattutto all'estero. Un atto formale spesso rigettato dal proprietario entrante. Che però, alla Roma, non dovrà prendersi neanche questo disturbo.7. TADDEI - Un anno fa, alla fine del campionato, i rinnovi a Taddei e Julio Sergio. Il più rumoroso il primo: 3 anni a 1,5 milioni e il quarto a 1 milione. Cifre altissime per un giocatore reduce da due infortuni gravi al ginocchio, e che aveva appena compiuto 30 anni. Il refrain è sempre lo stesso: perché?8. STADIO - Per concludere, i punti più recenti. A cominciare dalla "questione Olimpico", su cui DiBenedetto aveva già dovuto ricevere una replicata piccata di Petrucci dopo la primissima intervista italiana. A Boston resta il dubbio: era inevitabile firmare un contratto con il Coni alle condizioni (un anno, canone di 3 milioni per l'affitto, 1.500 tagliandi a partita destinati al Coni e il saldo dell'ultima rata da 800 mila euro) del comitato olimpico? O era possibile, come ha fatto Lotito, andare allo scontro per provare a strappare condizioni più vantaggiose? Dubbio legittimo, anche se la banca era informata sulla vicenda.9. DIRITTI TV - La domanda in fondo, è di poche ore fa. Ma continuerà a far rumore per giorni, almeno fino a che la questione non verrà chiarita. Perché schierarsi con le altre grandi? Esistono proiezioni che dimostrino come la Roma potrebbe avvantaggiarsene? Un team di fiducia del businessman Usa sta studiando i dati e i primi rilievi dimostrerebbero che se prevalesse la posizione delle "piccole", la Roma ridurrebbe il gap con Juve, Milan e Inter (e non è detto che non guadagnerebbe in ogni caso di più). In attesa di conoscere le risposte che fornirà Roma 2000 al riguardo, la domanda ne genera un'altra.10. PRESIDENZA DI LEGA - La candidatura di Rosella Sensi alla presidenza di Lega (ha ottenuto di far mettere all'ordine del giorno dell'assemblea l'elezione del nuovo presidente), in fondo, potrebbero - e non sembri un'accusa  -  sollevare domande sul suo ruolo nel consiglio dell'organo. In che modo, questa posizione, può pesare nella collocazione del club - che lei rappresenta il Lega - sui diritti tv? Anche in questo senso, è attesa una risposta convincente.