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rassegna stampa roma

Da Zaniolo a Gabigol e Dalbert. L’Inter è campione di scemenze

Il talento svenduto alla Roma a 4,5 milioni (ora ne vale 40) per prendere Nainggolan è solo l’ultimo clamoroso errore della società. Che ha i soldi, ma li spende male

Redazione

RadjaNainggolan è stato finora incapace di ripagare l’investimento dell’Inter, che è stato doppio: economico, visti i 38 milioni di euro, ma anche “umano”, considerando la cessione di Zaniolo alla Roma per appena 4,5 milioni. L’inversione dei valori (quello del belga sta calando, quello del 19enne giallorosso è impennato fino a 40 milioni) sottolinea l’errore della società nerazzurra. I soldi spesi male sono un fardello che impedisce alla squadra di spiccare il volo. Come riportato nell'edizione odierna di "Libero", i 66 milioni complessivi sborsati nell’estate 2017 per il riscatto di Gagliardini, Dalbert e Vecino si sommano ai 95 milioni della sessione precedente per Joao Mario, Gabigol e Candreva. Nessuno di questi giocatori è diventato un perno della squadra. Gabigol, poi, è diventato l’emblema del “peccato di gioventù” di Suning, che nei primi mesi si affidò ai consigli nefasti di Joorabchian: esistevano infiniti modi per spendere meglio quei 30 milioni. Nell’annata 2015/16 furono invece investiti 83 milioni per meteore come Kondogbia, Shaqiri, Jovetic, Felipe Melo ed Eder, a cui si sono sommati errori di valutazione come il mancato riscatto di Telles ad 8,5 milioni, che oggi vale più del doppio, considerando anche i 21 milioni spesi in seguito per Dalbert.

L’Inter oggi, in una certa misura, paga dazio ad una serie di scommesse perse: non avendo un nucleo solido, patisce più del dovuto gli scossoni. Per via dei vincoli imposti dall’Uefa, i soldi a disposizione negli ultimi anni non sono stati infiniti, ma nemmeno così pochi. Bastava non sprecarli per velocizzare la crescita dell’Inter.