rassegna stampa roma

Da trequartista a esterno chic

(La Gazzetta dello Sport – A.Pugliese) – In piena linea con il progetto, che prevede investimenti a lungo termine, su giovani talenti, possibilmente Under 24 (e cioè dagli ’ 87 ai ’ 90).

Redazione

(La Gazzetta dello Sport - A.Pugliese) - In piena linea con il progetto, che prevede investimenti a lungo termine, su giovani talenti, possibilmente Under 24 (e cioè dagli ’ 87 ai ’ 90).

Erik Lamela, da questo punto di vista, si spinge anche più in là, visto che il suo anno di nascita è il 1992. Ed il suo arrivo va visto in quest’ottica, proiettato al futuro, perché aspettarsi che il giovane trequartista argentino arrivi a Roma e possa mettere subito le ali ai giallorossi, è francamente dura. Quel che è certo, però, che Lamela offre una serie di alternative di livello su cui lavorare e che permetteranno a Luis Enrique alcune varianti tattiche. Carta d’identità Per capire anche perché a Lamela servirà tempo (e pazienza) bisogna partire da una considerazione. Lamela è un trequartista e nel River Plate in quella posizione ha sempre giocato. Mancino, veloce, dotato di grande mobilità e ottima propensione al dribbling, è uno a cui piace avere la palla tra i piedi e portarla. È dotato anche di un discreto calcio, anche se la forza non è proprio una delle sue stellette. Ma proprio perché è tutto questo, oltre che un talento giovanissimo, Lamela dovrà adattarsi. Al 4-3-3 di Luis Enrique (che, chiaramente, non prevede il trequartista) ed a correre più per la squadra e meno con il pallone. Tutte cose su cui si può lavorare, sempre considerando poi che non è detto che debba snaturarsi del tutto. Insomma, il giorno che Luis Enrique volesse anche studiare delle nuove soluzioni tattiche, in casa avrebbe già un fior fiore di trequartista bello e pronto. Da attaccante Partendo, però, dal 4-3-3, la collocazione naturale in questo momento di Lamela sarebbe a sinistra, al fianco di Totti (che proprio in quella posizione iniziò la sua carriera, nel 4-3-3 di Zeman), con Bojan a giostrare sulla destra. Insomma, un bel po’ di fantasia al servizio del capitano giallorosso, con Lamela che in quella posizione del campo potrebbe dare libero sfogo alla sua grande creatività calcistica, supportando la punta centrale, ma andando anche a giocargli dietro, in alcune soluzioni di gioco. Totti, infatti, sa giocare molto bene da centravanti boa e potrebbe aprire interessanti spazi alla sue spalle. È chiaro, però, che questa è una soluzione che piace solo in parte a Lamela, giocatore tutto mancino e per questo — in quella posizione del campo— più propenso all’uno contro uno o allo scambio veloce con la punta. Nei tre di centrocampo L’altra idea di Sabatini (ma bisognerà vedere se potrà coincidere con quella di Luis Enrique) è di provare Lamela anche tra i tre di centrocampo. Con questa soluzione ad esempio, il talento argentino potrebbe essere «ribaltato» sulla fascia opposta, a destra, dove da interno avrebbe la possibilità di sfruttare le sue doti di inserimento e, soprattutto, convergere centralmente. A Lamela, infatti, piace molto rientrare con il piede sinistro e, magari, provare la giocata veloce proprio con il centravanti. È una soluzione in più (come quella di vederlo sempre a destra, ma nel tridente d’attacco) che conferma la sua poliedricità. L’unica controindicazione, è la giovane età. Avrà bisogno di tempo, ma poi saranno faville.