rassegna stampa roma

Da Kjaer a Nilmar Roma, la lista di Luis Enrique

(Gazzetta dello Sport-A.Catapano) Idee chiare e una determinazione feroce, anche quando deve battere cassa. «Avete preso Stekelenburg, finalmente? Bene, ora mi servono altri cinque giocatori» .

Redazione

(Gazzetta dello Sport-A.Catapano) Idee chiare e una determinazione feroce, anche quando deve battere cassa. «Avete preso Stekelenburg, finalmente? Bene, ora mi servono altri cinque giocatori» .

E li ha pure schierati: «2-2-1» . Che, appunto, non è l'ultimo modulo proposto da Luis Enrique, ma l’elenco delle nuove richieste del tecnico spagnolo, presentato a Sabatini e Fenucci. Senza tanti giri di parole: «La mia Roma ha ancora bisogno di un centrale difensivo, un terzino, un paio di centrocampisti e un attaccante» . Che esoso, e infatti il tecnico asturiano è stato respinto con perdite. «Cinque sono troppi, al massimo tre. Lucho, devi accontentarti» . E del resto, finora gli è andata di lusso. La situazione è sempre la stessa, i soldi nel frattempo non sono cresciuti sugli alberi, solo nuovi debiti sono spuntati come funghi, ultimi lasciti della Sensi. E per stabilire quanto denaro fresco servirà a ricapitalizzare il club, quasi quasi americani e UniCredit mandavano tutto all’aria. Il retroscena Una querelle pazzesca, che tra giovedì e venerdì ha rischiato di mandare all’aria pure l’operazione Stekelenburg, se lo spilungone olandese non ci avesse messo del suo: l’Ajax, che ancora aspetta le ultime rate dell’acquisto di Chivu (2003!), non solo ha preteso il pagamento in un’unica rata, ma ha voluto una fideiussione anche per spedire il portiere a fare le visite mediche.

La Roma, nel momento più drammatico dello scontro Usa-UniCredit, non era in grado di produrla subito, così Stekelenburg si è impegnato personalmente (e per 1,5 milioni!), tanta era la voglia di venire in Italia. Un po’ di pazienza I desideri sono stimoli eccitanti, ma la Roma dovrà fare quotidianamente i conti con la realtà, almeno finché non sarà stato ristabilito l’equilibrio finanziario. Di conseguenza, anche sul campo sarà un anno di transizione. Dunque, abbiate pazienza, tutti. Tifosi e addetti ai lavori. Luis Enrique vorrebbe altri cinque giocatori? Si accontenterà di tre. E con quelli farà suonare l’orchestra. Pure lui, del resto, dopo i tre schiaffoni rimediati dal Psg ha ricordato di non avere la «bacchetta magica» . Dopodomani, il Vasas di Budapest dovrebbe consentirgli di fare bella figura. Anche perché potrà schierare per la prima volta Heinze e Bojan e rilanciare in mezzo al campo De Rossi, cui ha affidato il volante della squadra per gli anni a venire. Sempre che giocatore e dirigenti riescano a trovare la quadra sul rinnovo del contratto, in scadenza tra un anno. Superman Pazienza, ne porta tanta pure Sabatini, oltre alla lucidità con cui lavora su più fronti e per più squadre. Si muove a tutto campo. In difesa: rincorre il sogno Kjaer, bravo ma caro. Coates del Nacional Montevideo e la new entry Chico del Palmeiras sono opzioni più economiche, ma pure meno affidabili.

A centrocampo: Luis Enrique ha promosso senza riserve il solo De Rossi, così Sabatini deve ballare tra mille nomi, alcuni quasi fuori portata come i gioiellini del San Paolo Casemiro e Lucas: troppa concorrenza (Inter) per l’uno e troppo offensivo l’altro. Oppure, troppo cari: Fernando, del Porto, costa tanto se deve fare il doppione di De Rossi. Forse sarebbe più congeniale il colombiano Guarin. Infine, appena blindati: Fernandinho, altro brasiliano, ha rinnovato fino al 2016 con lo Shakhtar. Vuoi vedere che gli resta il solo Lucho Gonzalez?? Ieri gli emissari dell’argentino del Marsiglia erano segnalati in Italia. In Ucraina Sabatini voleva pescare anche per l’attacco, c’era quasi riuscito con Douglas Costa, poi Lucescu ha rovinato tutto. Con un pensierino sempre rivolto a Palacio, resta forte la candidatura di Nilmar del Villarreal, ma questo brasiliano ha i tendini fragili e un’età (27) già avanzata per il progetto Roma. Più giovani sono Leandro Damiao (22) dell’Internacional di Porto Alegre e Marko Marin? (22) del Werder Brema. Ma all’altezza di Mirko Vucinic??