(Corriere dello Sport - R.Maida) Lo ha esaminato a lungo, raccogliendo dvd e informazioni, osservandolo con i propri occhi. E poi gli ha detto: «Vieni con noi in ritiro» .
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Così Viviani ha stregato Luis
(Corriere dello Sport – R.Maida) Lo ha esaminato a lungo, raccogliendo dvd e informazioni, osservandolo con i propri occhi. E poi gli ha detto: «Vieni con noi in ritiro» .
Ieri, dopo aver capito di non essersi sbagliato, Luis Enrique lo ha elogiato pubblicamente: « Mi piace molto Viviani, il ragazzo della Primavera » . E’ stato lui, Federico, nato nel marzo 1992 proprio come Lamela, a impressionarlo più di tutti nel primo mese di Roma. Lo paragonano già a Daniele De Rossi, per ruolo, qualità e personalità. Viviani arrossisce e sorride, per ora.
CHI E’ -Federico ha il sangue calciofilo. Suo padre è stato calciatore professionista, salendo fino alla serie B. Viterbese di Grotte di Castro, è stato notato dagli osservatori della Roma nel 2005 nella squadra del suo paese, quando aveva solo 13 anni. E’ stato immediatamente ingaggiato, cominciando dai Giovanissimi, per poi salire agli Allievi con Stramaccioni e infine alla Primavera di Alberto De Rossi. Nella scorsa stagione, in cui Montella lo ha anche convocato tre volte in prima squadra, è stato uno dei giocatori più importanti del gruppo che ha conquistato lo scudetto Primavera: da regista basso, proprio come De Rossi junior, ha segnato 6 gol in campionato.
CARATTERISTICHE -Non è un caso. Perché una delle sue migliori doti è l’inserimento negli spazi, che gli permette di sfruttare il destro molto potente. Viviani è bravo anche nella fase di copertura, aggressivo quanto serve come ha già dimostrato nelle prime amichevoli della Roma, sa prendersi le responsabilità nei momenti delicati. I difetti su cui deve lavorare sono due: è un po’ lento, anche a causa del fisico piuttosto massiccio (1.80 per 75 chili); gli manca confidenza con il piede sinistro, che per un centrale di centrocampo è utile. Il carattere? Ne parlano tutti bene. E’ un giovanotto umile, attento, senza tanti grilli per la testa.
SITUAZIONE -Ha ancora un contratto da bambino, per poche decine di migliaia di euro, con scadenza nel 2014. Presto discuterà il rinnovo con i nuovi dirigenti. Ma ha tempo per farlo. In questo momento si diverte tra i grandi, nascostodalla sua maglia numero 92 che lo fa sembrare meno timido. Nel frattempo ha debuttato nella Nazionale Under 19 di Zoratto (un gol) ed è finito nel block-notes di Ciro Ferrara per l’Under 21.
GLI ALTRI -Crescerà. Come stanno crescendogli altri giovani della Primavera campione d’Italia. Montini, il triplettista della finale scudetto, è andato in prestito al Benevento come Frascatore; Florenzi si è trasferito al Crotone, dove ha già avuto un’esperienza proficua Crescenzi. Poi ci sono i ragazzi che Luis Enrique ha voluto a Riscone: Caprari, 18 anni appena compiuti, ha già debuttato in serie A e ha segnato l’unico gol della Roma nel triangolare di Innsbruck, contro il Wacker; Antei, del 1992, diventerà un difensore di livello, anche se il gigante Hoarau del Psg gli ha fatto fare una figuraccia in amichevole; infine Valerio Verre, centrocampista classe 1994, ha già mostrato i numeri del calciatore vero. E ora gli esperti scommettono su Piscitella, Ciciretti e Barba, tutti del 1993. La cantera romanista funzionava già prima della rivoluzione spagnola.
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