(Corriere dello Sport - R.Maida) Scende il possesso palla, sale la Roma. Beh, detta così sembra che sia sbagliato in assoluto mantenere il controllo delle operazioni. Ma quando è portato all’estremo, stucchevole e insignificante, il possesso palla è un giogo invece che un gioco.
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Così è cambiato Luis Enrique per far volare la Roma
(Corriere dello Sport – R.Maida) Scende il possesso palla, sale la Roma. Beh, detta così sembra che sia sbagliato in assoluto mantenere il controllo delle operazioni. Ma quando è portato all’estremo, stucchevole e insignificante, il...
Luis Enrique lo ha capito dopo un mese difficile e ha corretto il sistema di gioco, adattandosi a un calcio diverso da quello spagnolo, “autorizzando” i calciatori a sfruttare le proprie caratteristiche. I risultati sono evidenti: al di là delle due vittorie consecutive, le prime della gestione alla spagnola, si è visto un miglioramento complessivo nella gestione della partita. Più qualità, più velocità, più intensità, le tre caratteristiche di una squadra vincente. Il grafico nella pagina accanto mostra l accanto mostra l’;evoluzione del possesso palla e dei tiri in porta provati dalla Roma nelle prime cinque partite. Come si può verificare, contro l’Atalanta la Roma ha perso (di poco) la sfida del possesso ma ha vinto con merito la partita grazie a 23 tentativi di tiro. Anche a Parma, la diminuzione del possesso palla era stata accompagnata da un aumento di situazioni pericolose in attacco. Probabilmente non è una coincidenza. Alternando il gioco orizzontale a quello verticale si diventa più imprevedibili e concreti. Ma dopo un confronto con la squadra nel giorno più critico, Luis Enrique ha saputo modificare altre scelte tattiche, sia nella fase offensiva che in quella difensiva.
E’ così che ha trovato con il gruppo, o almeno la maggioranza del gruppo, la «simbiosi» (termine a lui caro). Basta ascoltare le parole di De Rossi che ha paragonato il nuovo allenatore a Spalletti, il tecnico adorato. Perché la Roma avrà pure sofferto di un problema mentale. E su questo ha lavorato il coach Llorente. Ma una squadra meglio organizzata supera più facilmente le paure.
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