(Corriere dello Sport - R.Maida) - Pantaleo Corvino lo vide ragazzino, nell’Huracan. Era il dicembre del 2005. Aveva segnato 11 gol nella serie B argentina, Pablo “ Dani” Osvaldo, e si poteva prendere per 600.000 euro.
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Corvino, Colantuono e Osvaldo. Una storia sulle tracce di Vucinic
(Corriere dello Sport – R.Maida) – Pantaleo Corvino lo vide ragazzino, nell’Huracan. Era il dicembre del 2005. Aveva segnato 11 gol nella serie B argentina, Pablo “ Dani” Osvaldo, e si poteva prendere per 600.000 euro.
Per il Lecce, dove lavorava come direttore sportivo Corvino, era inutile portarlo subito in Italia: avrebbe fatto la riserva di Vucinic. Bastò un colloquio con l’amico e collega Roberto Zanzi, dell’Atalanta, per organizzare una sinergia di mercato. Osvaldo in serie B a Bergamo per sei mesi, poi al Lecce in comproprietà. Detto fatto.
RINGRAZIAMENTI -Oggi Osvaldo vale potenzialmente 17 milioni, se meriterà i bonus inseriti nel contratto d’acquisto dall’Espanyol, e gioca nella Roma. Ancora una volta è stato scelto come erede di Vucinic, su cui finora è in vantaggio per due gol a uno. Ma nella conclusione del campionato 2005/ 06, nell’Atalanta di Colantuono, fece tre comparsate entrando dalla panchina e un gol contro il Pescara. Quell’Atalanta conquistò la promozione. Tra i suoi compagni c’erano anche Bellini e Capelli, due degli avversari di domani. « Ho un grande ricordo di Colantuono- spiega Osvaldo, intercettato da Sky all’uscita da Trigoria -siamo stati insieme solo sei mesi ma è stato un periodo positivo, che si è concluso con la risalita in A. Non ho giocato molto perché ci sono stati dei problemi di nullaosta: dall’Argentina non lo mandavano mai ». Se riuscirà a segnare, per la terza volta di fila in campionato, esulterà senza ipocrisie:« E’ passato molto tempo da quei giorni a Bergamo, mi auguro di fare una buona partita ». I tifosi della Roma cominciano ad apprezzarlo:« Speriamo di continuare così ».
CONSIGLI A LUIS -La stima l’allenatore dell’Atalanta è ricambiata, anche se Colantuono lo considera diversamente da Luis Enrique. Centravanti e basta. «Osvaldo dimostrava di avere dei colpi già allora. Lo vedo come una prima punta classica che deve stare vicina alla porta, non defilato come gioca nella Roma. In Spagna ha fatto molto bene negli ultimi due anni, segno che è maturato ». Luis Enrique avrà apprezzato il consiglio?
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