(Il Romanista - C.Zucchelli) Sono entrati in campo ricoperti da fischi. Per Vucinic e Menez, testa bassa e pallone in mano, l’ingresso all’Olimpico non è stato dei più semplici.
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Corsa e gol sfiorati: per Vucinic e Menez arrivano gli applausi
(Il Romanista – C.Zucchelli) Sono entrati in campo ricoperti da fischi. Per Vucinic e Menez, testa bassa e pallone in mano, l’ingresso all’Olimpico non è stato dei più semplici.
Per questo più di qualcuno allo stadio, conoscendone il carattere, pensava che sarebbero stati protagonisti dell’ennesima partita discutibile. E invece, dopo un inizio in sordina, col passare dei minuti, i due giocatori più discussi delle ultime settimane, hanno trasformato i fischi in applausi. Timidi all’inizio, più convinti verso la fine della partita. Perché, durante tutti i 90 minuti, sia il francese sia il montenegrino hanno dato il 100%.
Spronati dai compagni, con cui, in questo periodo, hanno avuto confronti a tratti anche duri, ma che non li hanno mai abbandonati. Ecco perché quando Vucinic, nel primo tempo, ha tirato praticamente addosso a Sorrentino, gli altri giocatori sono andati subito a rincuorlarlo. Lo stesso ha fatto Montella che, ogni qual volta aveva il montenegrino vicino, lo chiamava a sé per dargli consigli e indicazioni. Mirko ha ascoltato e, soprattutto nel secondo tempo, quando la Roma attaccava sotto la Sud, ha tentato in tutti i modi di far gol. Ma la porta sembrava stregata.
Lo è stata anche per Menez, che ha anche colpito un palo, e che, in questi giorni per lui difficili anche e soprattutto per l’aggressione subita, ha avuto sempre la squadra accanto. Una squadra che, in pieno, riconosce il talento di due giocatori che, con corsa e impegno, stanno provando a riprendersi la Roma. Quando Menez ha lasciato il posto a Taddei gli applausi hanno superato i fischi; quando Vucinic ha sfiorato il palo, lo stadio lo ha incitato. Segno che a Roma chi si impegna per la maglia viene sempre considerato importante. La speranza è che Vucinic e Menez, una volta per tutte, lo abbiano capito. Almeno fino al 22 maggio. Poi, che sarà sarà.
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