(Il Romanista - C. Zucchelli) - È stato uno degli acquisti meno pubblicizzati della campagna acquisti della Roma, ma si sta rivelando, come ha ammesso anche De Rossi, una delle sorprese (positive) di questo inizio di stagione. José Angel Valdes, 22 anni, per tutti Cote, tante corse sulla fascia sinistra, qualche conclusione provata in queste prime partite, e un’assenza, sabato a San Siro contro l’Inter, che si farà sentire.
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Corsa e classe, Angel spicca il volo
(Il Romanista – C. Zucchelli) – È stato uno degli acquisti meno pubblicizzati della campagna acquisti della Roma, ma si sta rivelando, come ha ammesso anche De Rossi, una delle sorprese (positive) di questo inizio di stagione. José...
Il giudice sportivo lo ha squalificato per un turno, lo spagnolo tornerà giovedì 22 all’Olimpico contro il Siena. Proprio l’Olimpico, sia contro lo Slovan sia contro il Cagliari, gli ha tributato tanti applausi. Al termine di ogni azione e, soprattutto, quando José Angel è stato espulso, in modo troppo severo, da Gava di Conegliano. Un’espulsione che lo stesso giocatore ha definito «ingiusta» dai suoi profili Facebook e Twitter, che frequenta spesso (ieri ha anche pubblicato un video di un cantante spagnolo alle prese con Grazie Roma). La tecnologia è, insieme al calcio, una delle sue grandi passioni, specialmente adesso che non ha ancora trovato casa e vive a Trigoria, dove trascorre la maggior parte delle sue serate tra pc e dvd. Quando esce lo fa quasi sempre con Bojan, l’ex compagno di Under 21 diventato, in questi ultimi mesi, un vero amico. Il loro rapporto, da anni, è fatto di coincidenze, basti pensare che quando José Angel ha esordito nella Liga di fronte c’era il Barcellona al Camp Nou. La partita finì 3-1 per i blaugrana che si sbarazzarono senza troppi problemi dello Sporting Gijon e tra i marcatori ci fu proprio Bojan.
Era l’8 febbraio 2009, José Angel non aveva neanche 20 anni, ma non era la prima volta che giocava con la prima squadra. La sua carriera era iniziata quindici anni prima: a 5 anni, iniziò a giocare a calcetto con il Deportivo Roces, club che disputa i campionati regionali delle Asturie. Due anni dopo inizia a salire di livello, approdando al La Brana, dove prende confidenza con il calcio, si fa un’idea delle sue capacità e nel 1997, a soli 8 anni, comincia la lunga avventura con la squadra della sua città e per la quale è da sempre tifoso: il Real Sporting Gijon. Veloce e sfacciato, dotato di un ottimo sinistro col quale spesso tenta la conclusione, approda nella seconda squadra dello Sporting nel luglio del 2008. I biancorossi disputano la Segunda Division B, scende in campo 21 volte e alla fine la squadra si salva ai playout. Nonostante la giovanissima età, contemporaneamente Angel viene convocato spesso e volentieri anche tra i grandi, con i quali disputa 13 gare di Liga. Alla fine della sua carriera in Spagna saranno 59 con un gol all’attivo. Gol che cercherà al più presto anche con la maglia della Roma, magari per cercare di liberarsi anche da quella timidezza che lo contraddistingue quando non gioca. I tifosi iniziano a riconoscerlo, gli chiedono foto e autografi, lui risponde a tutti ma spesso abbassa gli occhi imbarazzato.
Quando è libero vola in Spagna a trovare la famiglia, si è fatto anche fotografare con la nonna, è fidanzato e non ama i tatuaggi. Adora la musica, gli piace guardare i film (persino quelli d’amore) e si è innamorato di Roma. Traffico compreso, visto che per adesso non gli sembra un grande problema. È sereno e fiducioso, convinto che i risultati presto daranno ragione alla Roma e all’allenatore che l’ha fortemente voluto, l’espulsione contro il Cagliari ancora non gli è andata giù, anche perché lo costringerà a saltare una delle partite più importanti dell’anno. La speranza - sua e di tutti i tifosi - è che quando tornerà in campo la Roma avrà ritrovato l’appuntamento, finalmente, con la vittoria. Non solo Roma però, ma anche Spagna: tra gli obiettivi di José Angel c’è anche la convocazione con la nazionale campione del mondo. Prima di arrivare a Trigoria, ha vinto, insieme a Bojan, l’Europeo Under 21 non giocando però da protagonista, avendo davanti Didac Vilà. Adesso è convinto che l’esperienza nel campionato italiano gli possa servire per entrare nel giro della Roja e che soltanto allenandosi bene e giocando ancora meglio potrà farsi apprezzare tanto in patria quanto in Italia.
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