(Il Romanista - G.Dell'Artri) - l silenzio è d’oro. Per De Rossi e su De Rossi. Daniele in questo periodo ha scelto di non parlare e probabilmente lo farà quando il prolungamento del contratto diventerà cosa fatta.
rassegna stampa roma
Contratto, il silenzio è d’oro. Non ha mai detto no e il domani è con noi
(Il Romanista – G.Dell’Artri) – l silenzio è d’oro. Per De Rossi e su De Rossi. Daniele in questo periodo ha scelto di non parlare e probabilmente lo farà quando il prolungamento del contratto diventerà cosa fatta.
La direzione è quella, ma bisogna arrivare in porto. Si continua a dire troppo e a sproposito su un giocatore che non ha mai detto di no alla Roma (è stato scritto pure questo) e che come priorità professionale e passionale ha sempre messo la Roma al primo posto. Quanti calciatori riuscirebbero a rinunciare a 9 milioni di euro all’anno, quelli che – si dice – il City sarebbe disposto ad offrirgli o che addirittura già gli ha offerto? Se ci fosse stato qualsiasi altro calciatore di qualsiasi altra squadra non ci sarebbe stato bisogno di trattativa o di silenzio: avrebbe già detto di sì, persino alla squadra celeste con l’aquila come simbolo, di Balotelli e Mancini (qualcos’altro?). Ma De Rossi non è un giocatore come tutti gli altri. La Roma lo sa, e per questo la Roma soltanto per lui ha fatto un’offerta che sfora budget e criteri gestionali per tutto il resto dei calciatori (Totti a parte e non solo perché Totti è Totti, anche perché la situazione del Capitano è già in essere). La società giallorossa ha offerto a De Rossi un contratto diviso in tre parti: una fissa e due variabili. Quelle variabili sono quelle relative ai famosi bonus: ce ne sono individuali – legato al numero di presenza, anche in Nazionale, ai gol, ai minuti eccetera – e uno legato al raggiungimento degli obiettivi del club. Contrariamente a quello che s’è anche scritto l’offerta fissa non è inferiore a quello che De Rossi guadagna adesso, ma supera i 4 milioni di euro. Con i bonus si potrebbe arrivare anche a superare la cifra dei 5 milioni all’anno. Di fatto nelle prossime stagioni Daniele De Rossi diventerà il calciatore più pagato nella rosa della Roma. Questo è uno dei modi della società per dimostrare in concreto quanto il calciatore sia importante per questo club. Per De Rossi queste cose contano. E’ contata anche la considerazione di Luis Enrique nei suoi confronti, le parole dette pubblicamente: al nuovo tecnico romanista si sono illuminati gli occhi quando a Riscone - dopo la prima partitina – gli hanno fatto una domanda su Daniele: «Se è fondamentale? Certo – disse quasi stupito – De Rossi lo conoscevo come giocatore ma adesso posso dire che è un campione anche nella vita, nei comportamenti: è un campione del mondo che ha la disponibilità e la curiosità di un ragazzo della Primavera». E poi ha aggiunto un aggettivo da prima pagina: «Encantado».
Di certo non sono parole che non toccano. Pesano anche quelle che ha sempre detto persino Thomas Richard DiBenedetto nelle sue conferenze o nelle uscite semi ufficiali: «De Rossi per noi è un giocatore importante», è sempre stato il concetto espresso dal futuro presidente romanista. In ritiro De Rossi ha lavorato benissimo e del gioco di Luis Enrique non è solo contento, ma entusiasta. S’è ripreso la Nazionale, il feeling forte con Prandelli (che pure non era mai smarrito). Tutto ciò che è privato deve restare privato. La Roma è l’unica eccezione per Daniele in questo senso, visto che è una cosa che sente dentro ma che è anche il suo lavoro. Per questo il silenzio è d’oro. Non si devono sprecare parole o non di deve bruciare questo tempo con le chiacchiere. Dopo Ferragosto sono attese novità, si dice così ed è così. Magari anche per il 18 agosto, che è la data in cui la Roma cambierà veramente la sua storia (il closing con la banca) e in cui inizierà ufficialmente la sua nuova stagione. Magari quello è il giorno giusto per tutto. O il giorno dopo, giusto per fare una conferenza. Per parlare senza chiacchierare. Una volta, era nel 2007, un 19 agosto De Rossi passò una delle sue più giornate da romanista, fece una delle sue più belle partite da romanista, segnò a Milano davanti a diecimila romanisti il gol vittoria contro l’Inter per la Supercoppa e "naufragò" di gioia. E’ uno dei suoi ricordi più belli. Magari quello è il giorno giusto. Anche per questo il silenzio è d’oro. Al momento opportuno la parola di Daniele De Rossi sarà una e una sola. Come sempre.
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