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Conti: “Quando mi voleva il Santa Monica”

(Corriere dello Sport – R.Boccardelli) – Se parlate di baseball a Bruno Conti, lo senti­rete subito infiammarsi di anti­che e mai sopite passioni giova­nili.

Redazione

(Corriere dello Sport – R.Boccardelli) - Se parlate di baseball a Bruno Conti, lo senti­rete subito infiammarsi di anti­che e mai sopite passioni giova­nili.

« Il baseball è stato il mio grande amore prima del calcio ­ricorda Bruno -per un ragazzino di Nettuno negli Anni Sessanta giocare con la casacca del­la squadra più for­te d’Italia in quel momento era un traguardo prezioso per tutti. Io ero un buon lanciatore, tanto buono che i dirigenti della squadra califor­nianadel Santa Monica voleva­no portarmi con loro inAmerica». Sa che un certo Thomas DiBe­nedetto Junior ha praticamente fatto il percorso inverso? Dal­l’America all’Italia, precisamen­te a Reggio Emilia dove è sbar­cato l’altro ieri. Solo che non si tratta di un oriundo qualsiasi, bensì del figlio di TDB senior, a giorni nuovo proprietario della Roma. E dunque anche nuovo datore di lavoro di Bruno Conti. «Ho letto ho letto. Curioso no?I destini spesso intrecciano vite, storie, passioni e in questo caso anche uno sport che non c’entra niente col calcio ma che io e il giovane DiBenedetto abbiamo in comune. Che dire? Io non so se lui mi conosce, ma in ogni caso gli faccio un grande in bocca al lupo, sia come ex giocatore di base­ball per la sua nuo­va carriera in Ita­lia, sia come tifoso della Roma. Maga­ri ci si rivede a Tri­goria o in tribuna allo Stadio Olimpi­co. Ho visto la sua foto con il cappelletto del Reggio Emilia che aveva una grande R sulla visiera. Beh, io, e con me tanti altri tifosi abbiamo letto Roma in quella R maiuscola. Gioca interbase? Per dirla facile è uno di quelli che recupera la palla scagliata dal battitore e cerca di eliminare gli attaccanti avversari». E Bruno Conti in che ruolo giocava?«Io lanciatore». Altra classe? «Altra epoca, ne son passati di anni...».