rassegna stampa roma

Conti: “Amo la Roma e vorrei restare”

(Corriere dello Sport – G. D Ubaldo) – Lo scudetto della Primavera, il secondo sotto la sua direzione, ha un sapore speciale, perchè arriva in una fase particolare della carriera di Bru­no Conti. La Roma, la sua Roma, sta cambiando...

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(Corriere dello Sport - G. D Ubaldo) - Lo scudetto della Primavera, il secondo sotto la sua direzione, ha un sapore speciale, perchè arriva in una fase particolare della carriera di Bru­no Conti. La Roma, la sua Roma, sta cambiando pelle e il campione del mondo di Nettuno dovrà ritagliarsi un nuovo ruolo, con nuovi interlocutori.

Da diciotto anni alla guida del settore giovanile, lo ha costruito a sua imma­gine e somiglianza, puntando sui valo­ri umani, più che sui soldi. Bruno Con­ti da questo scudetto è pronto a ripar­tire, perchè la Roma viene prima di tutto. Ieri ha fatto un blitz a Cagliari per festeggiare il nipotino, Bruno Con­ti junior, il figlio di Daniele, che ha compiuto nove anni.

Che significato ha questo scudetto? «Una grande soddisfazione per me, per il lavoro che portiamo avanti da tanti anni. Un lavoro di squadra, vor­rei partire dagli osservatori, che gira­no per i campi dilettantistici, dalla so­cietà affiliate, dove comincia il nostro lavoro, fino a portare i ragazzi alle va­rie rappresentative nazionali. Un gra­zie particolare ad Alberto De Rossi, ad Alessandro Toti, un ottimo collabora­tore, che ho voluto io. Abbiamo un grande staff».

Domenica sera a Pistoia ha sofferto come nelle partite dei grandi... «E’ stata un’emozione unica. Questi ragazzi hanno fatto grandi prestazioni per tutta la stagione, al di là del primo tempo contro il Varese. Ma nella ri­presa non hanno concesso niente, per un’ingenuità è arrivato il 2-1, ma ci ho sempre creduto. Ero a bordo campo quando Politano ha battuto quel calcio d’angolo negli ultimi secondi. Questo successo è il coronamento di una gran­de annata, avevamo sfiorato il succes­so anche nella finale di Coppa Italia, abbiamo portato avanti il programma con tutti ragazzi del ‘93, contro avver­sari che investono milioni per costrui­re la Primavera, a cominciare dall’In­ter. Mentre noi con il nostro modo di lavorare cerchiamo di poter compete­re senza spese folli».

C’è qualcuno di questi ragazzi sui quali scommetterebbe? «Trovo difficile fare i nomi. Saranno Sabatini e Luis Enrique che valuteran­no. In questo gruppo ci sono giocatori importanti di grandi prospettive e già Montella ne ha portato qualcuno in prima squadra, a cominciare da Ca­prari che ha esordito in serie A».

In questi anni ha portato avanti il lavoro puntando molto sui rapporti personali per strappare i giovani ta­lenti alla concorrenza... « Ci sono realtà assolutamente più forti economicamente come Fiorenti­na, Inter e Milan con le quali non è fa­cile confrontarci. La soddisfazione più grande viene dalla fiducia che ripon­gono in noi i genitori dei ragazzi e i club che collaborano con noi. Siamo l’unica società che ha portato tutte e tre le squadre giovanili in finale e fa piacere avere tutti questi attestati di stima che sono arrivati in questi gior­ni, da Filippo Galli a Corvino, a Capo­zucca, la stessa Inter. Avversari che riconoscono le nostre capacità. Senza fare follie riusciamo a tirare fuori gio­vani di prospettiva».

Dal ‘93 è a capo del settore giovani­le della Roma. Che bilancio può fare? « Questo periodo così lungo ci ha portato diversi titoli italiani. Con la Primavera sei anni fa, ma anche con i Giovanissimi e gli Allievi siamo riu­sciti a vincere sia all’inizio che qual­che anno fa. Questo scudetto è il com­pletamento del lavoro fatto con tanta gente che si impegna per la Roma con passione. E’ fondamentale il lavoro di base, a cominiciare dagli osservatori. Ma in questo momento voglio spende­re una parola anche per Rosella Sen­si, che in questi anni ci ha permesso di lavorare con la più completa autono­mia. Alle nostre richieste non ha mai detto no».

Ora sperate nel bis con gli Allievi... « Oggi abbiamo una partita impor­tante contro il Milan, basta un pareg­gio per andare in finale. In questa se­lezione abbiamo un gruppo del ‘94 sul quale inizialmente c’erano dei dubbi, ma che poi ci ha fatto ricredere. Ci so­no anche alcuni ragazzi del ‘95 inte­ressanti, come Mazzitelli. Speriamo che Stramaccioni possa darci un’altra gioia».

Presto dovrà chiarire la sua posizio­ne per il futuro. Con quale stato d’ani­mo? «In questi giorni sono molto concen­trato su queste finali. Dopo quella di Pistoia seguirò anche gli impegni de­gli Allievi. Domani incontrerò Sabati­ni. Con lui ho un ottimo rapporto e in­sieme valuteremo un po’ tutto».

Il suo futuro sarà ancora alla Roma? « Io sono innamorato della Roma e guai chi me la tocca. Se ci fosse la pos­sibilità di proseguire il lavoro sarei fe­licissimo. Aspettiamo. Sono convinto che si può solo migliorare».