(Corriere dello Sport - R.Loria) Se uno degli obiettivi della nuova Roma era quello di far uscire la squadra dal perimetro del Grande Raccordo Anulare, a sfogliare la rosa a disposizione di Luis Enrique, sembra proprio che l'obiettivo sia stato raggiunto.
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Con Nakata 12 nazionalità anche il primo anno di Capello
(Corriere dello Sport – R.Loria) Se uno degli obiettivi della nuova Roma era quello di far uscire la squadra dal perimetro del Grande Raccordo Anulare, a sfogliare la rosa a disposizione di Luis Enrique, sembra proprio che...
Se rimane, al di là di ogni polemica, la romanità di Totti e De Rossi a rendere la Roma un caso raro di attaccamento alle proprie radici, per il resto la globalizzazione sembra aver invaso anche i corridoi di Trigoria. Non che la Roma negli anni scorsi si fosse sottratta al fascino dell'esotico, ma è un dato statistico importante che mai nella sua storia, a vestire la maglia giallorossa a inizio stagione, ci siano stati giocatori di ben 11 nazionalità differenti (esclusa quella italiana).
PRIMI - Bandierine appuntate su tre continenti su cinque: Europa, America (del Sud) e Africa. Sembrano lontani anni luce non solo gli anni Settanta del calcio autarchico, ma persino quelli, Ottanta e primi Novanta di una moderata riapertura delle frontiere. L'ultimo mercato ha portato novità assolute nella storia della Roma, con Stekelenburg e Pjanic, primo olandese e primo bosniaco giallorossi. C'è stato poi il sorpasso, da parte della colonia argentina (5 giocatori da Buenos Aires e dintorni) nei confronti di quella brasiliana (ne sono rimasti 4). Una supremazia del calcio del Rio de la Plata che non si registrava dalla stagione 1996/97.
NAKATA - Una internazionalizzazione che non ha eguali nella storia della Roma. Solo nella stagione 1999/00, la prima di Fabio Capello, arrivarono giocatori di 11 nazionalità diverse da quella italiana. A inizio stagione però i paesi rappresentati erano 10, uno in meno rispetto a quest'anno. Fu l'acquisto nel mercato di gennaio del giapponese Hidetoshi Nakata a portare a 11 la quota delle nazioni rappresentate.
STORIA - Fino al 1992, l'anno in cui l'Europa aprì le frontiere del lavoro e anche del calcio, in sessantacinque anni di storia, alla Roma non ci fossero mai state più di quattro nazionalità straniere rappresentate. Ad esempio negli anni Sessanta a Roma il massimo della tensione verso l'estero si era raggiunto nelle stagioni 1959/60 e 1961/62 con giocatori provenienti da Uruguay, Svezia e dagli immancabili Brasile e Argentina.
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