rassegna stampa roma

Con Luis Enrique il ruolo di Conti diventerà ancora più importante

(Corriere dello Sport – L.Cascioli) Il programma di lavoro della Roma appare nutrito, ma sia­mo ancora al ‘carissimi amici’. E’ stato messo a punto l’organi­gramma della società. Ci sono tutti al posto giusto, meno...

Redazione

(Corriere dello Sport - L.Cascioli)Il programma di lavoro della Roma appare nutrito, ma sia­mo ancora al 'carissimi amici'. E' stato messo a punto l'organi­gramma della società. Ci sono tutti al posto giusto, meno il presidente.

E scusate se è po­co! Il mio amico Italo, tifoso si­no al midollo, non vuol credere a niente di quello che si dice, che si scrive, che si programma e si promette, fino a quando non ci sarà un garante a sotto­scrivere tutto questo. Gli ho ri­sposto che venerdì scorso sono andato in banca per una sem­plice operazione di apertura di conto corrente e ci sono volute tre ore, con una quindicina di moduli da firmare. Ho così co­minciato a capire perché, per trasferire la Roma dalla fami­glia Sensi agli americani, mol­ti avvocati, commercialisti e notai stiano in fibrillazione da mesi.

Ormai però ulteriori ritar­di potrebbero risultare lesivi per gli interessi della squadra, che è ancora tutta da costruire. Il che risulta più difficile con un presidente in contumacia. La faccenda è delicata, d'accordo, e 'la gatta presciolosa fece i fi­gli ciechi'. Ma qualche spira­glio di luce servirebbe a tran­quillizzare i dubbiosi, per trop­po tempo accecati da false pro­messe. Intanto Bruno Conti ha sco­perto di doversi ritagliare un ruolo diverso da quello rivesti­to sinora. Il suo lavoro è stato costellato di successi molto ap­plauditi. La Primavera ha vin­to lo scudetto e le altre squadre giovanili si sono fatte valere a livello nazionale. Ma finora tut­to questo è avvenuto in un com­partimento stagno, per man­canza di un collegamento diret­to con la prima squadra. Così abbiamo visto disperdersi altro­ve talenti come Amelia, Bovo, Galloppa, Chiellini, D'Alessan­dro, Blasi e compagnia bella. A Bruno Conti siamo poi tutti af­fezionati per motivi sentimen­tali.

Adesso c'è un allenatore che vuole abbattere il muro che separa il settore giovanile dal­la prima squadra, assumendo di persona la supervisione di tutto il settore tecnico.

Il lavoro di Conti acquista quindi mag­giore importanza. Oggi Luis En­rique vuol fare quello che già molti anni fa era prassi di alcu­ne grandi squadre. Ricordo che Masupust, indimenticabile fuo­riclasse cecoslovacco, vinse, al­la guida del Dukla di Praga, un Torneo di Viareggio. Mi congra­tulai con lui, augurandogli di guidare presto la prima squa­dra. Mi rispose, sorridendo con indulgenza, che era già al di so­pra di quel ruolo, in quanto su­pervisore, con pieni poteri, di tutto il settore agonistico della società, prima squadra com­presa. Era lui a decidere quan­do un giovane era maturo per fare il grande salto. La Roma del futuro vuole organizzarsi così, per non disperdere tanti giovani campioncini prodotti dal vivaio. Bruno Conti continui a lavorare per farli crescere e ne saremo tutti felici.

Così, do­po aver fatto la storia della Ro­ma, contribuirà, come ci augu­riamo possa fare anche Totti, anche a fare grande il futuro della squadra e della società. In quanto a Vucinic è rimasto per ora imbalsamato tra le giu­ste richieste della Roma e le of­ferte poco appetibili della Ju­ventus. Sarebbe una buona so­luzione se finisse all'estero. Ma di certi ingaggi, al di là dei no­stri confini, nessuno vuole far­sene carico. Se poi decidesse di restare, sappia che a Roma non tutti sono cattivi come i tifosi che lo hanno minacciato, an­che se a tutti noi ci è costato pe­na vederlo annaspare davanti alla porta, per la quantità di pazienza e di indulgenza che abbiamo speso per sopportarlo.