(Corriere dello Sport – G.D’Ubaldo) - Prima di smettere di giocare, Vincenzo Montella aveva un buon rapporto con David Pizarro. Trovava interessante ragionare con lui, non solo di calcio.
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Con il Pek è un’altra Roma
(Corriere dello Sport – G.D’Ubaldo) – Prima di smettere di giocare, Vincenzo Montella aveva un buon rapporto con David Pizarro. Trovava interessante ragionare con lui, non solo di calcio.
Ci sono pochi anni di differenza tra i due, ma molte analogie, a cominciare da un’apertura mentale non comune per un calciatore. Da quando ha preso la Roma, Montella ha rimesso Pizarro al centro del progetto. Lo ha responsabilizzato, gli ha fatto tornare la voglia di giocare al calcio. Da quando è arrivato Montella, Pizarro ha giocato sempre. Quattro partite di campionato e una di Champions, a Donetsk. E’ il giocatore più utilizzato: 389 minuti in totale. Ha saltato solo il secondo tempo contro il Parma. Quando è uscito si è spenta la luce e Amauri si è inventato il pareggio con una doppietta. TORMENTI - Pizarro ha avuto una stagione tormentata. Un infortunio al ginocchio per il quale scelse già la scorsa estate la strada più difficile: niente intervento chirurgico, preferì affidarsi ai fattori di crescita, dal professor Castellacci, il medico della Nazionale. I problemi non sparirono definitivamente. Fece le prime otto partite di campionato poi giocò a Palermo alla fine di novembre e da allora sparì. Una lunga permanenza in Cile, ben oltre la durata delle vacanze di Natale, per curarsi al ginocchio. Il rientro, il lento recupero, il test con la Primavera, senza poter dare la sua disponibilità a Ranieri. Che lo aveva convocato nella sua ultima partita da allenatore della Roma, a Genova, ma fu costretto a mandarlo in tribuna. Tre giorni dopo, nel recupero di Bologna, con Montella in panchina, Pizarro ha ripreso il suo posto e non lo ha più lasciato. EQUILIBRI - Il Pek ha uno suo peso specifico all’interno dello spogliatoio, uno di quelli che conta, che i compagni stanno ad ascoltare. E’ un centrocampista con caratteristiche assolutamente uniche, uno dei pochi giocatori che con la sua presenza in campo riesce a dare un’impronta alla squadra. E’ anche un giocatore che deve essere utilizzato necessariamente nella zona centrale del campo. «In un centrocampo a tre Pizarro è di difficile collocazione », ha detto Montella parlando del cileno a caldo dopo il derby vinto. Il Pek, diminutivo di Pequinho (piccolo in spagnolo), soprannome coniato da Spalletti, ha un carattere forte. Non tutti ricordano che alla sua prima partita in giallorosso, quando il tecnico toscano che lo aveva voluto a tutti i costi alla Roma lo sostituì all’Olimpico, Pizarro se ne andò di corsa negli spogliatoi. Per Montella è un punto di riferimento in campo, il rigorista scelto dall’allenatore in caso di assenza di Totti. Pizarro è tornato a far girare la Roma. In questi lunghi mesi la sua assenza si era sentita. In questo finale di campionato la sua esperienza e il suo saper far sparire il pallone saranno molto utili.
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