(Il Romanista - F.Bovaio) E così l’avventura di Montella sulla panchina della Roma si è conclusa. Alla fine di questi tre mesi gli resteranno tanta esperienza, molta amarezza e la possibilità di essersi lanciato nel calcio che conta nella nuova veste di allenatore.
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Con i nostri ex in panchina non si va lontano
(Il Romanista – F.Bovaio) E così l’avventura di Montella sulla panchina della Roma si è conclusa. Alla fine di questi tre mesi gli resteranno tanta esperienza, molta amarezza e la possibilità di essersi lanciato nel calcio che conta...
Fargli il nostro migliore in bocca al lupo per il suo futuro immediato e prossimo è d’obbligo, anche perché gli siamo affezionati, visto che è uno degli eroi del terzo scudetto e che in questa stagione, alla fine, è anche quello che ha meno colpe di tutti. Alla chiamata della società della quale era ed è stipendiato ha risposto "obbedisco" senza tirarsi indietro di fronte alle difficoltà enormi che comportava in quel momento andare a sostituire il dimissionario Ranieri e poi ha cercato di fare del suo meglio, adattandosi alle circostanze con molta professionalità e dedizione alla causa. Poi ci sono stati alcuni snodi cruciali non favorevoli che gli hanno precluso l’ingresso in Champions e quella finale di Coppa Italia alla quale tutti tenevano moltissimo.
Così, in sede di bilancio, purtroppo la sua avventura romanista non si conclude con risultati positivi, confermando la regola che se sulla panchina della Roma si siedono suoi ex giocatori poi arrivano solo delusioni. Le uniche eccezioni sono state Capello, che dal ’99 al 2004 ha vinto uno scudetto e una Supercoppa Italiana e in parte Ranieri, che nel 2009-10 sfiorò lo scudetto e la Coppa Italia, salvo poi dimettersi quest’anno. Gli altri o hanno fallito, o si sono dovuti accontentare di traguardi minori come la sofferta salvezza e la finale (persa) di Coppa Italia per Bruno Conti nel 2004-05 e la partecipazione all'Europa League (se arriverà) per Montella quest’anno. Ben peggio andò a bandiere come Bernardini (che nel 1949-50 rischiò la retrocessione), Masetti (che dal 1950 al ’57 guidò la squadra in tre occasioni diverse e molto complicate) e Voeller, che all’inizio del campionato 2004-05 mise insieme 1 vittoria, 1 pareggio e 2 sconfitte che lo spinsero a rassegnare le dimissioni.
Mazzone non superò mai il quinto posto; Sormani perse entrambe le gare finali del torneo 1986-87, mentre Spinosi ne pareggiò 2 perdendo le altre 2 delle 4 in cui sostituì per un solo mese Liedholm, esonerato e subito richiamato da Viola nell’88-89. Non andarono bene neanche Degni, Brunella, Serantoni, Nordahl, Krieziu e Tessari, a conferma che il richiamo del cuore, in panchina, non porta a nulla.
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