rassegna stampa roma

Con 19 stranieri siamo una squadra “mondiale”

(Il Romanista – B.De Vecchi) Il meglio del meglio. E non importa se questo “meglio” sia italiano o straniero, perché Roma città aperta accoglie tutti: dall’argentino Lamela all’olandese Stekelenburg, Gli stranieri giallorossi sono...

Redazione

(Il Romanista - B.De Vecchi) Il meglio del meglio. E non importa se questo “meglio” sia italiano o straniero, perché Roma città aperta accoglie tutti: dall’argentino Lamela all’olandese Stekelenburg, Gli stranieri giallorossi sono 19. E’ un record per la Roma.

Tra le grandi d’Italia, solo l’Inter (20, anzi 21 con Thiago Motta) è davanti a noi. Chiariamolo subito, non è una questione di esterofilia. Semplicemente, Sabatini ha pensato a rendere più grande la Roma senza badare alla nazionalità dei rinforzi. Ha preso i più forti, e poco importa se questi siano sudamericani, spagnoli o bosniaci, come Pjanic. Anzi, probabilmente il nostro diesse avrebbe attinto ancora di più dagli altri continenti, se i regolamenti federali non glielo avessero impedito.

Come evidenzia una ricerca condotta da “laroma24.it”, la Roma ha così stabilito un record. Non ci sono mai stati nella nostra storia così tanti giocatori stranieri. Nelle ultime due stagioni erano stati 17, in quella prima ancora 16. Ad aprire le porte alla “liberalizzazione”, a consentire ai club di rafforzarsi senza più dover guardare la carta d’identità, fu la sentenza Bosman. Nel dicembre del ’95, la Corte di Giustizia delle Comunità Europee stabilì che non potevano essere posti dei tetti per l’ingaggio dei calciatori comunitari. La Roma, che in quella stagione annoverava tra i non italiani solo Aldair, Thern, Balbo, Fonseca e Choutos, negli anni che seguirono si adeguò e il numero di stranieri passò in due stagioni dai 5 del 95/96 ai 12 del 97/98. Fu un’escalation. Ora sono 19. Certo, 19 a patto di includere i fuori rosa Barusso (Ghana) e Antunes (Portogallo). Ma anche Osvaldo. Già, perché l’attaccante è nato a Buenos Aires, ma possiede pure la cittadinanza italiana, tanto che quattro anni fa l’allora ct dell’Under 21 Casiraghi lo poté convocare per Italia- Azerbaigian, una partita di qualificazione agli Europei di categoria.

In Italia, tra le big, quello della Roma è quasi un primato. Quasi. L’Inter può infatti contare in rosa 20 stranieri, che salgono a 21 con “l’italiano” Thiago Motta: nazionalità brasiliana, cittadinanza italiana. E se quindi consideriamo straniero Osvaldo, lo deve essere anche Motta. Dopo la Roma, che quindi si piazza seconda, c’è un abisso. Il Napoli, con 13, è davanti al Milan (12). Gli ultimi colpi di mercato del club di De Laurentiis, leggi il macedone Pandev e prima ancora lo svizzero Inler, hanno contribuito ad accrescere il divario con i rossoneri. In assoluta controtendenza ha lavorato sul mercato la Juventus.

I bianconeri sono al quinto posto (tra le grandi, ripetiamo) con 9 stranieri (10 con l’italo-brasiliano Amauri). Uno di questi si chiama Mirko Vucinic. E non è detto che la Juve abbia fatto questo grande affare a prendere uno che per sorridere ha bisogno di andare a Torino. C’era pure il precedente di Zebina. Ricordate? «Torino è una città solare». Certo. Come no. Ite, ite. Il meglio del meglio Sabatini lo ha trattenuto senza problemi. Oppure è andato a comprarlo altrove. Perché la nazionalità non conta. Conta solo la Roma.