(Il Romanista - F.Bovaio) - I risultati indirizzano i commenti e le opinioni. Se vinci sei un padreterno, se perdi non capisci niente. E’ così dappertutto, ma nel calcio italiano un po’ più che altrove.
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Cinque punti in più senza gli ultimi 10 minuti
(Il Romanista – F.Bovaio) – I risultati indirizzano i commenti e le opinioni. Se vinci sei un padreterno, se perdi non capisci niente. E’ così dappertutto, ma nel calcio italiano un po’ più che altrove.
Specie nella nostra città, dove questa regola vale fin dai tempi dell’antica Roma. "Vae victis" (guai ai vinti) recitavano i padri latini e avevano ragione. Ma se andiamo ad analizzare le sconfitte scopriamo che non tutte sono uguali. Anzi, ce ne sono alcune che con un po’ di attenzione e fortuna in più non sarebbero mai arrivate. Parliamo di quelle maturate negli ultimi dieci minuti di gioco più recupero, proprio come avvenuto a Udine, dove fino al 79’ il punteggio di 0-0 indicava chiaramente come era andata la gara. Un pari giusto, che nessun commentatore si sentiva di definire diversamente. Poi ha segnato Di Natale, Isla ha raddoppiato e il vento è cambiato anche nei giudizi su Luis Enrique, che fino a quel momento si era sentito elogiare per la difesa più accorta ed attenta dimostrata dalla sua Roma rispetto alle gare precedenti. Così va il mondo. Di certo c’è che se in questa prima fase della stagione i suoi giocatori fossero stati più in partita fino al fischio finale dell’arbitro di quanto hanno invece fatto, oggi la Roma avrebbe cinque punti in più in classifica, nella quale viaggerebbe comodamente a quota ventidue.
Praticamente con le prime. Parliamo dei due punti lasciati al Siena all’88’ (quando Vitiello pareggiò la rete di Osvaldo), di quello perso nel derby per il gol di Klose al 93’, dell’altro lasciato a Marassi al Genoa (con Kucka che andò in rete al 92’) e di quello perso a Udine l’altra sera. Tre sconfitte, queste ultime, che sfidiamo chiunque a dire meritate dalla Roma e non frutto di disattenzioni finali. Sbagli, certo, ma episodici all’interno di prestazioni di squadra comunque sufficienti. Perché, non dimentichiamolo, nel derby i giallorossi giocarono un gran primo tempo e anche nella ripresa, una volta in dieci contro undici, non demeritarono, costretti ad attestarsi nella propria metà campo per l’inferiorità numerica. A Marassi giocarono meglio del Genoa e a Udine, fino al 79’, si sono reciprocamente annullati con una delle squadre più in forma del campionato. Disattenzioni nel finale che sono costate anche l’eliminazione dall’Europa League, nel preliminare della quale lo Slovan segnò negli ultimi dieci minuti sia all’andata che nel ritorno
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