rassegna stampa roma

Cinque gol su 13 subiti da calcio d’angolo

(Il Romanista – F.Bovaio) – Terza sconfitta nelle ultime 4 partite per la Roma, che gioca benino, esce sempre con i complimenti dell’avversario, ma non porta punti a casa e continua a prendere gol con una facilità disarmante.

Redazione

(Il Romanista - F.Bovaio) - Terza sconfitta nelle ultime 4 partite per la Roma, che gioca benino, esce sempre con i complimenti dell’avversario, ma non porta punti a casa e continua a prendere gol con una facilità disarmante.

Ieri ne ha subiti 3 di testa, di cui 2 sugli sviluppi di calci d’angolo. Proprio come prese il 2-1 del Genoa mercoledì, la rete di Denis dell’Atalanta, nonché quella dello Slovan nella sconfitta subita a Bratislava in Europa League. Cinque gol su 13 subiti da azione d’angolo sembrano decisamente troppi in 11 partite ufficiali. Segno che qualcosa in fase di marcatura sulle palle inattive non funziona proprio. L’esempio lampante è la rete segnata ieri da Nesta, solissimo proprio come Merkel e Kucka a Genova e gli altri prima. I gol da palla ferma sono una dei punti di forza del calcio moderno, cercare di evitarli con marcature più strette è un obbligo, ma per la Roma si tratta di un difetto storico duro da eliminare.

In attacco, invece, si continua a segnare soprattutto per spunti personali. Il colpo di testa di Burdisso (al suo quinto gol da romanista) e la seconda rete giallorossa di Bojan (merito del tiro di Lamela sul quale Abbiati si è superato) lo dimostrano. Per questo, in assenza di Totti, al centro dell’attacco sarebbe meglio inserire un finalizzatore vero come Borriello, che vede la porta meglio di tutti i suoi compagni di reparto e che in area sa come farsi valere. Dai suoi piedi sono nati i gol di Osvaldo contro il Siena e di Borini a Genova, senza contare il movimento che fece contro il Palermo per portarsi dietro due difensori e aprire il varco per il tiro a Lamela. Invece anche ieri è rimasto in panchina e in 11 gare ufficiali Luis Enrique lo ha schierato solo 2 volte titolare (contro il Siena e il Palermo), a fronte delle 8 di Osvaldo. Spesso i numeri dicono la verità.