(Il Romanista - T.Cagnucci) - Il più brutto spettacolo prima del week end è vedere la Roma perdere.
rassegna stampa roma
Che amarezza
(Il Romanista – T.Cagnucci) – Il più brutto spettacolo prima del week end è vedere la Roma perdere.
Perde per la prima volta con due gol di scarto e qualcosa vorrà dire, al di là del fatto che il ko sia arrivato quando si stavano annusando tutti i lati positivi di un pareggio pesante. Perdere alla fine dà ancora più fastidio, certo non come scrivere che la partita l’ha vinta anche Guidolin (tanto bravo quanto troppo finto modesto) che se l’era disegnata in contropiede e in contropiede ha segnato, che aveva scelto di mettere un attaccante e praticamente tutto il resto della squadra a centrocampo e infatti ha raddoppiato senza nemmeno un attaccante dell’Udinese in campo.
Se l’ha vinta anche Guidolin è per forza anche vero che un po’ l’ha persa Luis Enrique e non tanto perché a centrocampo ha rotto la catena dei tre (Gago-De RossiPjanic) che per tutti era già la migliore d’Europa, o perché ha schierato dall’inizio Greco rilanciando, senza rilanciarlo, José Angel, visto che i gol li abbiamo presi quando Bojan - la mossa che giustamente si aspettavano tutti - è entrato in campo. Piuttosto perché ieri a Udine la Roma è stata poco di Luis Enrique: non nel mancato possesso palla - lì conta la mossa "da gregario" di Guidolin che ha ingolfato la partita in mezzo alle due trequarti - né nell’incapacità di finalizzare le due-tre occasioni avute - lì conta l’errore del singolo - ma per come la Roma l’ha giocata. Per come non l’ha giocata. Non da Roma. Non da Roma che crede al sogno. Non da Roma che ha fatto calcio punk col Lecce. Non da Roma che si mette la camicia garibaldina e va all’assalto 90’ su 90’ difendendo soltanto la linea della metà campo (la squadra s’era sbloccata sul finire del tempo e ha fatto bene all’inizio del secondo, quando quelli da dietro, Taddei soprattutto, cominciavano a spingere).
Venivamo da due vittorie, davanti avevamo un’occasione per girare il campionato, l’abbiamo giocata da borghesi, non da una squadra pronta a fare la rivoluzione. Il peccato peggiore (a parte questo infinito inutile week end) è che con questa sconfitta usciranno tutti quelli che per due settimane s’erano zittiti, facendo ironia su quello striscione esposto dalla Sud domenica sera. Invece andrebbe riesposto oggi e non solo perché comunque non è successo niente di trascendentale e irrimediabile (hai perso fuori casa su un campo dove hanno perso tutti e contro i primi in classifica), non solo perché ci vuole equilibrio, e non perché è ancora tutto troppo presto per tutto e perché pure ieri qualcosa di vero s’è visto. Ma perché se la giochi da "Mai schiavi del risultato" te la giochi veramente, non come ieri quando non ha mai creduto alla possibilità di poter volare
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