(Il Romanista - D.Pastorin) C’era una volta Roma-Juventus... E’ vero, soprattutto negli Anni 80: una disfida diventata ambizione, livore, rancore, tra scudetti e polemiche, "questione di centimetri", storie epiche di gol dati e non dati, campioni inseperabili: Scirea e Diba, Platini e Falçao, Tardelli e Bruno Conti, e Boniek prima di qua e poi di là.
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C'era una volta Roma-Juventus e ancora c'è
(Il Romanista – D.Pastorin) C’era una volta Roma-Juventus… E’ vero, soprattutto negli Anni 80: una disfida diventata ambizione, livore, rancore, tra scudetti e polemiche, “questione di centimetri”, storie epiche di gol...
Ma ancora prima, negli Anni 70, quegli scambi da prima pagina: in bianconero Capello, Spinosi e Landini II, in giallorosso Del Sol, Bob Vieri e Zigoni. Già, c’era una volta. E oggi? Roma e Juve hanno messo da parte il fiele, le nuvole d’ira? Forse. Sono due squadre alla ricerca del tempo perduto, dei fasti di un tempo, di nuovi orizzonti di gloria. Madama, dopo la B e Calciopoli, sta rinascendo grazie all’avvento di un Agnelli (il giovin Andrea, figlio di Umberto e nipote di Gianni), un allenatore che ha carisma e grinta, oltre a essere stato, da juventino in campo, capitano ed esempio, un collettivo che da Buffon a Matri passando per quel fenomeno di Marchisio, sta ottenendo risultati convincenti in campionato e in Coppa Italia. La "questione Del Piero", sino a questo momento, è stata gestita con cautela e saggezza: ma Alex, conoscendolo, morde il freno, la panchina gli sta stretta, strettissima...
I lupacchiotti stanno attraversando un momento difficile, dopo la Grande Rivoluzione: il passaggio dalla famiglia Sensi a Di- Benedetto, italo-americano di Boston, il ritorno di Franco Baldini, tanty baby aspiranti campioni e, soprattutto, la scommessa su un allenatore spagnolo di 41 anni, annunciato come il nuovo Guardiola: Luis Enrique. Il tecnico, secondo me, sta pagando l’inesperienza ad alti livelli. (...) E c’è Totti che non riesce a digerire l’esclusione da titolare, facendo capire di voler giocare contro la Juve. I bianconeri, ora, stanno decisamente meglio. Anche contro il Bologna, in Coppa Italia, hanno vinto con il cuore. E Claudio Marchisio sta dimostrando di essere davvero il Tardelli del Duemila. Ma i giallorossi non devono mollare, devono credere in una rinascita, indipendentemente dal risultato di stasera, soprattutto i tifosi, così passionali, devono star vicino al club in momento così altalenante. (...) A mio avviso, Luis Enrique meriterebbe fiducia. Perché non è facile ambientarsi in un football come il nostro, che chiedo tutto, e subito. Perché il talento c’è, serve soltanto pazienza, fiducia, "pensare positivo". Miei amici spagnoli mi hanno parlato di Lucho in termini lunsinghieri, dicendo che sa come valorizzare i giocatori, come dar vita a un gruppo d’avanguardia.
Ricordate Michel Platini? Quando arrivò alla Juventus, nell’82, con Zibì Boniek, per sei mesi non riuscì ad esprimere la propria classe. I sostenitori della Vecchia Signora mugugnavano, rimpiangendo l’irlandese Brady. Poi, Platini diventò... Platini! Roma-Juve, così, è un match che guarda al presente, naturalmente, ma è proiettato decisamente al futuro. Per me i ragazzi di Conte sono i favoriti per la vittoria finale. I ragazzi di Luis Enrique tempo un anno di "purgatorio" si batteranno per il primato nazionale ed europeo. Come sarà il confronto dell’Olimpico? Prevedo un incontro appassionante. Come ai bei tempi!
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