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Cento: “Scegliere subito il nuovo tecnico e riportare la gente allo stadio”

(Il Romanista – V. Valeri) – Anche nel mondo della politica c’è chi vuole guardare avanti, archiviare una stagione fallimentare e pianificare una Roma solida e vincente. Paolo Cento, esponente di Sinistra Ecologia e Libertà ed ex...

Redazione

(Il Romanista - V. Valeri) - Anche nel mondo della politica c’è chi vuole guardare avanti, archiviare una stagione fallimentare e pianificare una Roma solida e vincente. Paolo Cento, esponente di Sinistra Ecologia e Libertà ed ex deputato nelle fila dei Verdi, mette un paletto imprescindibile alla nuova società.

«E’ assolutamente primario – spiega il membro del Roma Club Monecitorio– che la nuova dirigenza scelga ufficialmente il nuovo allenatore. Non importa che lo annuncino ora, ma entro la fine del mese devono averlo individuato. Ancelotti? Difficile arrivi subito, io punterei su Rafa Benitez. Non si lascia influenzare dall’ambiente, ha competenza e carattere». Il discorso tecnico è successivo: «In base al progetto tattico si sceglieranno i giocatori – continua Cento – ma è un dato di fatto che alla Roma servano un portiere, un difensore centrale, un centrocampista e un esterno offensivo. Quattro titolari fissi e poi due riserve di lusso, così la Magica tornerà competitiva». I nomi non mancano: «Tra i pali vedo bene Marchetti – la butta lì Cento – perché Buffon ha un ingaggio oneroso. Dei nomi fatti per la retroguardia, nessuno credo sia all’altezza di sostituire Méxes. In mezzo al campo terrei De Rossi, e ci vorrebbe un’alternativa per Pizarro. Come centravanti abbiamo Totti e Borriello, vanno fatti coesistere e io non cercherei altri, a meno che si decida di vendere l’ex milanista. Inoltre con l’Inter lo stadio era quasi vuoto fatta eccezione per una splendida Curva Sud. Spero che col tempo la gente ritorni a vedere la Roma, per riuscirci gli americani penso che dovrebbero lottare duramente contro la Tessera del Tifoso e i suoi dannosi risultati. Un nuovo stadio? Ben venga, ma che non sia una scusa per invadere ulteriormente la città con il cemento».