rassegna stampa roma

Castellini e la sua Emilia

(Il Romanista – P.Bruni) – Dopo tanta attesa è arrivata la sua chance. L’opportunità che Castellini aspettava dallo scorso dicembre quando col Bari giocò la sua ultima partita da titolare.

Redazione

(Il Romanista - P.Bruni) - Dopo tanta attesa è arrivata la sua chance. L’opportunità che Castellini aspettava dallo scorso dicembre quando col Bari giocò la sua ultima partita da titolare.

Con Riise rimasto a casa per un problema ad un dito del piede sinistro, la fascia sinistra potrebbe essere affidata alle sue cure. Finalmente tornerà a respirare l’aria del campo e lo farà proprio nelle regione che ne ha segnato la crescita professionale. Castellini, infatti, proviene dal Parma, la società che l’ha ceduto alla Roma sul finire dello scorso agosto con la formula in prestito con diritto di riscatto fissato a 2 milioni di euro. La squadra con cui ha disputato poco meno di centoquaranta presenze fra serie A e B, di cui ne è stato pure il capitano e giocatore simbolo. Il match del Dall’Ara ha un sapore particolare perché è un quasi derby, un incontro mica come tutti gli altri.

Far bene di fronte ai “nemici” storici non è solamente un imperativo dettato dalle rivalità coi rossoblu ma può rappresentare un’occasione importante per dimostrare che può far parte di una rosa di campioni come quella giallorossa. Nonostante sia da pochi mesi nella Capitale, e con appena otto apparizioni in totale (fra campionato e Champions League), Paolo si è subito ambientato, legando molto col resto dei compagni. Il giorno del suo arrivo a Trigoria, appena effettuate le visite mediche, quasi imbarazzato e frastornato per l’improvviso trasferimento nella nuova realtà metropolitana, dimostrò subito di che pasta era fatto: «La Roma è una possibilità eccezionale, un’emozione devastante». Ranieri lo stima e conosce le sue potenzialità: in primis perché lo ha già allenato nel 2007, nella breve parentesi lavorativa all’ombra del Duomo parmigiano e poi perché vede quotidianamente il suo impegno durante gli allenamenti. La vera “sfortuna” del trentunenne difensore bresciano è quella di trovarsi di fronte uno come Riise. Oggi, però, sarà completamente diverso. L’obiettivo? Esserci sempre, coprire, rilanciare, partecipare alla manovra e marcare. Per Castellini, oggi, potrebbe arrivare “il numero perfetto”: il tre. Per chi è fermo a due reti in serie A, il passo è breve.