rassegna stampa roma

Cappelli: “Si chiude domani”

(Il Romanista – D.Galli) «Non c’è nessuno sconto. Il tema dello sconto è rientrato. Tutto procede ». Il senso della seconda giornata di trattative sull’asse Roma-Boston è tutto lì. Nel cauto ottimismo del deputy Ceo di Unicredit,...

Redazione

(Il Romanista - D.Galli) «Non c’è nessuno sconto. Il tema dello sconto è rientrato. Tutto procede ». Il senso della seconda giornata di trattative sull’asse Roma-Boston è tutto lì. Nel cauto ottimismo del deputy Ceo di Unicredit, Paolo Fiorentino.

O in quello meno cauto del presidente ad interim dell’As Roma, Roberto Cappelli.«Il closing? Siamo molto sereni, al momento è confermato il 29 luglio (domani, ndr). Ci stiamo parlando ogni minuto», spiegava ieri l’avvocato. La scadenza vera è quella del 31 luglio, così come previsto dagli accordi sottoscritti il 15 aprile a Boston. Ma non è una deadline autentica. Il termine potrebbe anche slittare e non sarebbe una tragedia. L’ipotesi ventilata da qualcuno, in questo caso, sarebbe la riscrittura, autorizzata dalla Consob, dell’operazione. Non prenderebbe troppo tempo. Il quadro generale, sostanzialmente, non è cambiato. I manager inviati in Italia dalla cordata americana, Sean Barror e Mark Pannes, ieri mattina erano a Torino. Assieme a Stefano Dealessi, uno dei soci della Soccer Sas Brand Management, la società che gestisce il marchio e il merchandising giallorosso (ma ancora per poco, presto tutto finirà sotto il cappello della holding per il 60% americana e per il 40% della banca), hanno incontrato lo stato maggiore di Basic Net. Ovvero la holding che controlla il marchio Kappa, lo sponsor tecnico dell’As Roma. Si sono visti con l’amministratore delegato Franco Spalla. Con il presidente Marco Boglione c’è stato giusto il tempo per un rapido saluto. È stato un incontro cordiale e proficuo, commentano a Torino.

Qualcuno pensava che Barror e Pannes dovessero solo mediare con Unicredit per giungere alle firme dei contratti definitivi entro il 31 luglio. È vero solo in parte. Oggi - come confermato ieri dal Financial Times - i due si dovrebbero incontrare con Fiorentino. Ma Barror e Pannes sono qui anche per sviluppare nuovi accordi commerciali, perché l’As Roma ha bisogno di incrementare le proprie entrate. E in questo, nello sport business si intende, gli americani sono degli autentici maghi. Attualmente, i conti giallorossi vivono una fase di pericoloso stallo. La società spende più di quello che incassa. Il nodo della trattativa con Unicredit è questo. Gli americani e la banca vogliono far sì che il piano di finanziamenti studiato permetta al club di investire tra i 60 e gli 80 milioni in due anni. Ma allo stesso tempo bisogna ridurre sia le uscite - leggi (anche) il monte ingaggi - sia far incrementare le entrate. Barror e Pannes sono venuti apposta.

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