(Corriere dello Sport – A.Ghiacci) Lo stadio di proprietà come cardine del progetto targato Roma. E, soprattutto, l’area dove poter costruire il nuovo impianto. Tante ipotesi, da anni ormai.
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Cappelli: “Per il nuovo stadio non abbiamo individuato l’area”
(Corriere dello Sport – A.Ghiacci) Lo stadio di proprietà come cardine del progetto targato Roma. E, soprattutto, l’area dove poter costruire il nuovo impianto. Tante ipotesi, da anni ormai.
E ancora sopralluoghi, consultazioni, incontri. Tor di Valle, Massimina, La Rustica, Tor Vergata e così via. Qualche rumors parla di un accordo in linea di massima già trovato tra la Roma e il costruttore Scarpellini, proprietario del terreno di Massimina, area già individuata e studiata ai tempi del primo progetto, quello presentato dalla presidenza Sensi. Da Trigoria però non arrivano conferme perché «il discorso è ancora lungo e in via di sviluppo».
E anche ieri, in tal senso, l’avvocato Roberto Cappelli, vicepresidente della Roma e consigliere d’amministrazione del club giallorosso in quota Unicredit, ha voluto ribadire il concetto: «Non abbiamo individuato nessuna area, c'è una selezione in corso. Non è stata fatta ancora una scelta, ci sono diversi terreni da prendere in considerazione».
Prima in vantaggio c’era Tor di Valle, proprietà Parnasi, ora il rilancio di Massimina con un’intesa che sarebbe già stata raggiunta. E forse proprio da queste ultime due ipotesi uscirà la scelta definitiva della Roma. Gli interessi in gioco sono altissimi, il momento politico non è dei più favorevoli, la burocrazia non snellisce l’iter. Per sapere dove sorgerà lo stadio giallorosso ci vorrà ancora del tempo.
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