rassegna stampa roma

Capitan Futuro vuole restare

(Il Romanista-C.Zucchelli) «Sarebbe romantico dire che sono rimasto alla Roma per lei, per mia figlia, ma la realtà è che sono rimasto perché sono un tifoso di questa squadra». Eccolo, Daniele De Rossi.

Redazione

(Il Romanista-C.Zucchelli) «Sarebbe romantico dire che sono rimasto alla Roma per lei, per mia figlia, ma la realtà è che sono rimasto perché sono un tifoso di questa squadra». Eccolo, Daniele De Rossi.

Eccolo al Senso della vita, con un’emozione e una delicatezza rare da trovare in un mondo fatto tanto - troppo - di parole sussurrate, pettegolezzi detti e riferiti, cattiverie vere e presunte verità. È andato in televisione, lui che praticamente non lo fa mai, e di calcio ha parlato poco. Praticamente nulla. Giusto così. Non era né la sede né il momento. Di calcio, e di futuro, De Rossi parlerà nei prossimi mesi con la nuova proprietà. C’è un rinnovo da chiudere al più presto, una carriera da concludere solo e soltanto con questa maglia, come l’amico (a proposito di cattiverie...) Totti. Questo è il suo desiderio, questo quello di DiBenedetto e soci, che certo non intendono presentarsi a Trigoria cedendo uno dei simboli della Roma.

«Se mai un giorno andrà via - filtra da ambienti romanisti - è perché sarà lui a volerlo. Ma non è nei programmi». De Rossi vuole restare, su questo non si discute. Anche se, a differenza del passato, non è disposto a firmare in bianco. Non tanto per motivi economici (smentito il fatto che abbia chiesto 6 milioni netti all’anno) tanto per motivi legati alla programmazione e alla possibilità di vittorie. Daniele, come d’altronde tutti i romanisti, non vuole più vivere anni come quello che tra un mese terminerà e per questo si aspetta garanzie tecniche da parte della nuova proprietà: restare sì, ma con (e per) una grande Roma. A 28 anni (li compirà a luglio) è arrivato nel momento cruciale della sua carriera e, giustamente, pretende di viverlo al massimo. Con la maglia azzurra ha vinto un Europeo Under 21 e un Mondiale, con quella della Roma cerca ancora il grande trionfo: ci è andato vicino per ben due volte - Catania e Verona ancora se le sogna la notte - ma, Coppe Italia e Supercoppa italiana a parte, in giallorosso ha vinto meno di quanto meritato.

Per questo si aspetta che venga costruita una squadra di primissimo livello, che lui è pronto a guidare come e più che in passato, con buona pace di Mourinho e soci che farebbero carte false per averlo. Che il portoghese lo voglia non è certo un mistero: già lo scorso anno lo avrebbe voluto all’Inter, adesso è tornato alla carica per averlo con sé al Real. Florentino Perez è uno di quelli convinti che le bandiere delle squadre non vadano toccate ma di fronte alle insistenze di Mou è pronto a sferrare l’attacco. In caso, dovrebbe vedersela col Chelsea, un’altra squadra che non vede l’ora di affiancare De Rossi a giocatori del calibro di Lampard e Torres (quello vero, non il fantasma in campo in questo ultimo periodo). Con due squadre così pronte a staccare assegni con tanti zeri, la Roma dovrà essere brava a resistere. E lo farà. Perché De Rossi, quello che da ragazzino non pensava non si tocca. D’altronde lui ha tutto il Dna del giocatore che vuole DiBenedetto: giovane, forte e di carattere.