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Cantiere Roma, ma Luis aspetta i titolari

(Il Messaggero – A.Angeloni) Luis Enrique, nonostante la tranquillità di facciata, si aspettava qualcosa di più.

Redazione

(Il Messaggero - A.Angeloni) Luis Enrique, nonostante la tranquillità di facciata, si aspettava qualcosa di più.

Pensava che le mille esercitazioni tattiche di Riscone fossero servite a qualcosa, invece la sua Roma ha stentato troppo nella prima amichevole vera di mezza estate, mostrando limiti soprattutto difensivi. Soddisfatto a parole, un po’ meno nei fatti. Il lavoro va completato, così come va ritoccata la squadra. Il cantiere è aperto, ci vuole pazienza. Luis Enrique vuole che si decida in fretta il futuro di Vucinic e/o di Borriello, ha bisogno di un altro difensore centrale, di un centrocampista dinamico e dai piedi buoni. Il ritiro ha detto che: Borriello va rivisto in quella posizione un po’ più defilata, al momento convince poco Luis Enrique. Stesso discorso vale per Pizarro, un pesce fuor d’acqua. L’attaccante, da esterno, fatica, mentre il cileno, dopo la scelta di puntare su De Rossi come centrale, ha perso un po’ la bussola: il playmaker deve spesso scalare nel ruolo di difensore centrale e il Pek non ha quelle caratteristiche ed è costretto a giocare da interno di centrocampo.

La questione portiere? E’ in dirittura d’arrivo, c’è Stekelenburg, nonostante le mille difficoltà sopraggiunte nelle ultime ore, da decidere chi farà il secondo e il terzo, attualmente in vantaggio Lobont su Curci. Il ritiro ha anche detto che il giovane difensore Crescenzi è ancora troppo acerbo e probabilmente verrà piazzato in altre sedi, e che tra gli altri suoi coetanei, i più convincenti sono Caprari e Viviani, mentre è dato un po’ in ritardo Antei e per questioni di età, Verre.Rosi cresce e convince Luis Enrique come alternativa a Cicinho, una delle note liete della preparazione in Val Pusteria. Il ritiro ha detto poi, che la difesa per il momento non è tanto in difficoltà, quanto inesistente negli uomini. Luis Enrique non ha mai avuto a disposizione Juan, mai Burdisso, praticamente mai Heinze, e in più ne manca un altro, assolutamente da prendere. Hanno giocato in mezzo i vari Cassetti, Antei, Crescenzi, Viviani, un po’ De Rossi. La nota positiva, infortunio a parte, è Cicinho, meno positiva, ma c’è da aspettare per dare giudizi definitivi, José Angel, buon piede, ma ancora spaesato. Cresce Taddei, ottima alternativa a sinistra e, come detto, Rosi.

Il ritiro ha pure evidenziato che il centrocampo è in difficoltà. Pizarro deve acquisire scioltezza nel ruolo di mezz’ala, ma l’impressione è che ci sia parecchia difficoltà da parte sua. Il cileno non entrava nei progetti di Luis Enrique, si sta impegnando ma è in difficoltà. Perrotta va bene, Brighi è un’ottima alternativa, Greco sta facendo il suo e Viviani sta crescendo. Manca un centrocampista, che Sabatini prenderà. Un palleggiatore e incontrista da affiancare a De Rossi. Il ritiro ha detto pure che là davanti c’è da risolvere quanto prima l’equivoco Vucinic. E Luis Enrique vuole capire se effettivamente Borriello è e sarà in grado di ricopire un ruolo non suo. Tutto questo in attesa di Bojan, di Lamela e di un altro attaccante che arriverà. Totti sta bene, è carico, ma pure lui deve metabolizzare certi meccanismi. Il ritiro ha soprattutto detto che nella Roma ci sono alcuni calciatori che devono risolvere i loro problemi personali. Totti deve chiarirsi con Baldini, Vucinic ha bisogno di capire quando sarà il momento di partire, Borriello si sta impegnando molto ma fatica e sa che l’annata sarà piena di complicazioni (e non è esclusa una sua cessione), Pizarro s’è reso conto che non sarà più il perno del gioco e comunque dovrà cambiare modo di pensare il calcio (addio pallone tra i piedi, ma solo palleggi a due tocchi), mentre De Rossi acquisirà maggiore serenità quando avrà sistemato le questioni contrattuali.

Parliamo di giocatori che fin ora non hanno voluto parlare o nessuno ha fatto in modo che parlassero. Questo vorrà pur dire qualcosa, no? E di positivo cosa ha detto il ritiro? Che tutti i calciatori sono convinti delle idee di Luis Enrique. Il problema è applicarle. Ci vuole tempo. E ce n’è. Coraggio e pazienza. Vale per tutti.