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Candela: “Clichy? Un ottimo giocatore Qui può fare bene”

(Corriere dello Sport) C’era una volta un ester­no sinistro francese, sorriso con­tagioso, piedi che sapevano come trattare il pallone, un look sem­pre all’avanguardia.

Redazione

(Corriere dello Sport) C’era una volta un ester­no sinistro francese, sorriso con­tagioso, piedi che sapevano come trattare il pallone, un look sem­pre all’avanguardia.

Se qualcuno non lo dovesse ancora capito, stiamo parlando di Vincent Can­dela che ieri, con piacere, abbia­mo reincontrato alla cerimonia andata in scena a Villa Stuart per l’assegnazione alla clinica da parte della Fifa di istituto medi­co di eccellenza. Su la fascia che per anni è stata di Candela, ora potrebbe arrivare un nuovo fran­cese, Gael Clichy. Candela finalmente potrebbe arrivare il suo erede. «Andiamoci piano con le eti­chette...» Che fa, sfotte? «Una semplice battuta». Ma Clichy alla Roma è un’ope­razione che la convince? «Sì, ci mancherebbe. E’ un ot­timo giocatore, giovane e già con una notevole esperienza alle spalle». C’è il rischio che possa pagare dazio al nostro calcio?«Il rischio c’è sempre, il cam­pionato italiano dal punto di vi­sta tattico è il più difficile». In Inghilterra in effetti si gio­ca un calcio diverso.«Vero, ma è altrettanto vero che in questo momento la Pre­mier League è il campionato più importante e competitivo. Se un giocatore fa bene in Inghilterra, allora può fare altrettanto ovun­que, Italia compresa». Oltretutto Clichy arriva da una scuola come quella dell’Arsenal dove c’è un grande istruttore di calcio come Arsene Wenger.«Clichy sono già diversi anni che è a Londra con la maglia del­l’Arsenal, ha fatto sicuramente dei grandi progressi rispetto a quando arrivò a Londra. Con Wenger, del resto, si va sul sicu­ro ». Più bravo in fase offensiva o difensiva?«Offensiva. Anche perché gio­cando nell’Arsenal è naturale che si faccia più frequentemente la fase d’attacco». Non c’è allora il rischio che in Italia tutto questo sia contropro­ducente?«Non credo. Sarà importante, nel caso dovesse arrivare, il fee­ling che si creerà tra Clichy, il tecnico e lo spogliatoio. E io non credo che ci saranno problemi». Scelta giusta quella dell’alle­natore spagnolo? «Penso di sì, ma soltanto il campo potrà dirci se la nuova Ro­ma ha scelto l’allenatore giusto». Con l’eventuale arrivo di Cli­chy la Roma non rischierà di ri­manere orfana di francesi. «Meglio così, ormai da queste parti c’è una certa tradizione di francesi». Non le è sembrato strano che la Roma abbia lasciato andare via Mexes a parametro zero?«Strano è dire poco. Mexes è uno dei più forti centrali al mon­do ». Anche Menez sembra destina­to ad andare via.«Pare. E’ un peccato perché è un giocatore con grandissimo ta­lento. Ma se un calciatore non vuole più rimanere, è meglio as­secondarlo e cederlo». p.t.