(Il Romanista - V.Meta) - Fulminante come un gol all’ultimo minuto, bello come una corsa verso la panchina, forte come il cuore che balza in gola. Non si poteva chiedere di più al derby degli Allievi Regionali, che grazie alla rete di Ravot all’80’ espugnano il Gentili per la seconda stagione consecutiva vincendo in extremis una gara che per qualche minuto avevano rischiato di perdere.
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Cambia categoria, non risultato: vinciamo sempre
(Il Romanista – V.Meta) – Fulminante come un gol all’ultimo minuto, bello come una corsa verso la panchina, forte come il cuore che balza in gola. Non si poteva chiedere di più al derby degli Allievi Regionali, che grazie alla rete...
«Una partita emozionante - l’ha definita il tecnico Roberto Mattioli -, a tratti anche molto ben giocata da noi. Poi abbiamo rischiato qualcosa, ma sono soddisafatto della reazione caratteriale». D’altra parte, il carattere non poteva certo fare difetto a una squadra che nell’undici di partenza aveva un difensore e un attaccante (Capradossi e Damiani) titolari sotto età con i Nazionali, oltre a portiere e regista di centrocampo (Marchegiani e Adamo) titolari nell’Under 16. Mattioli, tornato sulla panchina della Roma dopo otto anni, due dei quali passati ad allenare la Primavera della Lazio, schiera la sua squadra con un 4-3-3 che ricorda molto quello di Luis Enrique, specialmente nel tridente, formato da due attaccanti puri - Taviani e Damiani - sugli esterni e da un centrocampista di fantasia - Shahinas - al centro.
Il nuovo acquisto Calabresi è il vertice basso di un centrocampo a tre completato dai solito Adamo e Ansini, mentre in difesa si rivede dal primo minuto Valerio Mantovani. C’è un po’ di Roma anche dall’altra parte, anche se fa uno strano effetto vedere Gianmarco Steri con la maglia numero dieci della Lazio. Neanche il tempo di cominciare che la Roma trova il vantaggio con Taviani, perfetto nello stacco di testa che devia alle spalle di De Angelis un calcio di punizione battuto da Ansini: sembra il prologo di una goleada, perché nei successivi venti minuti, fatta eccezione per un paio di spunti di Steri, in campo c’è solo la Roma, pericolosa con Damiani prima (buona l’uscita di De Angelis sul lungo suggerimento di Mantovani) e due volte con Ansini poi. Quando intorno alla mezz’ora la tendenza si inverte, a salire in cattedra sono Capradossi e Mantovani: imbarazzante per l’autorità il primo, spettacolare negli interventi il secondo, i due centrali negano due volte il pareggio a Milani, ma nulla possono sulla ribattuta del numero undici che al 34’ butta dentro una corta respinta di Adamo e porta la Lazio all’intervallo sull’1-1.
Si ricomincia sullo stesso canovaccio, solo che stavolta il protagonista è Tentoni - il più pericoloso nella Lazio -, che al 2’ mette sulla testa di Palombi un pallone che il centravanti manda alto di poco. Poi è bravissimo Marchegiani a in uscita bassa su Steri, prima che Damiani sprechi l’occasione del 2-1 provando a beffare De Angelis con un pallonetto che termina alto. Il pressing laziale si concretizza al 27’, quando Sterpone ci prova da lontano, Marchegiani respinge ma non blocca e la palla rimbalza oltre la linea, almeno secondo l’arbitro che convalida la rete. Ma il vantaggio della Lazio dura un paio di minuti appena, perché a rimettere le cose a posto ci pensa Ortenzi con una bella conclusione al volo sul secondo palo, premessa di un finale in crescendo per i giallorossi, che completano la rimonta proprio allo scadere con Ravot. Fulminante, appunto.
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