(Il Romanista - B.De Vecchi) «Dobbiamo puntare ad arrivare in fondo». E perché? Perché Burdisso ha ragione, come al solito. Perché «questa competizione l’affrontiamo come tutte quelle nelle quali vestiamo la maglia della Roma».
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Burdisso: «Europa League sarà»
(Il Romanista – B.De Vecchi) «Dobbiamo puntare ad arrivare in fondo». E perché? Perché Burdisso ha ragione, come al solito. Perché «questa competizione l’affrontiamo come tutte quelle nelle quali vestiamo la maglia della Roma».
Dal Vangelo secondo Nicolas, consigli utili per battere lo Slovan Bratislava. Uno su tutti: essere Burdisso. Che non è retorica. In conferenza stampa non è mai banale. E non lo è stato nemmeno ieri, in Slovacchia. Contro lo Slovan sarà la sua prima partita assieme ad Heinze, ma con la maglia della Roma. In nazionale hanno fatto spesso coppia fissa al centro della difesa. «Ho giocato con Heinze varie volte - ricorda Nicolas - nell’ultimo Mondiale lui era a sinistra e io al centro ». Tante volte, troppe volte, la Roma ha snobbato l’Europa League. Errore. «Questa competizione l’affrontiamo come tutte quelle nelle quali vestiamo la maglia della Roma. Sappiamo che dobbiamo far bene ovunque giochiamo». Una way of life, per dirla all’americana. Uno stile di vita. Ecco perché Burdisso va d’accordo con Luis Enrique, che aveva definita questa partita già una finale. «Sicuramente », conferma il Bandito, «è importante partire bene, da subito». Lucho l’ha spedito in campo subito. A Valencia. Una partitaccia, una sconfitta per 3-0, una lezione utile. Ma in allenamento, dice Nicolas, nulla è cambiato dallo 0-3 del Mestalla. «Questa settimana abbiamo lavorato sulle stesse cose sulle quali stiamo lavorando da quando sono arrivato». Poi però Burdisso ammette che qualcosa è ancora da registrare: «Stiamo lavorando sull’unità del gruppo in campo. Stiamo lavorando bene, anzi molto bene. A Valencia abbiamo commesso un paio di ingenuità. Sono convinto che faremo bene». Con lo Slovan sarà qualcosa di più di un test precampionato. «È una squadra - spiega il difensore argentino - che si chiude molto bene e che tenterà di approfittare dei nostri errori per ripartire». Ma che differenze ci sono tra Europa League e Champions? «È una competizione diversa, ovviamente. Ma ci siamo dentro ed è la nostra competizione ora. Dobbiamo puntare ad arrivare in fondo. L’Europa League negli ultimi anni ha fatto dei progressi e si sono viste delle buone squadre ».
Burdisso è pronto ad assumere il comando della difesa giallorossa. Luis Enrique nutre una fiducia cieca nei suoi confronti. Una fiducia ricambiata. «Con lui, il mio gioco sta cambiando molto. Sicuramente. Il mister ha un’idea che mi fa crescere come calciatore. Rischio di più, ma è anche molto produttivo come gioco. Abbiamo qualità e uomini adatti. Bisogna riuscere a difendere nella stessa zona di campo di dove si attacca». Anche a Cassetti piace il modello-Luis Enrique. Ma il laterale chiede tempo. «Siamo ancora un cantiere aperto, il nuovo progetto tattico e tecnico della Roma non si è mai visto in Italia», spiega Marco, «ci vuole tempo per assimilare schemi e dettami di Luis Enrique. Lo Slovan? In questi preliminari si è visto che squadre più avanti nella preparazione hanno dato fastidio, ma noi andiamo lì per giocarcela e per cercare di non deludere i nostri tifosi».
Cassetti poi elogia Stekelenburg: «È un piacere avere in squadra un giocatore blasonato come Maarten. Se la Roma prende troppi gol? Stiamo lavorando, lasciateci proseguire così. Adesso arrivano le partite vere e da domani (oggi, ndr) cominceremo a calarci nella nuova realtà».
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