rassegna stampa roma

Buona la quarta e l’atteggiamento di tutta la squadra

(Il Romanista-G.Caccamo) Turnover anche ieri sera per la formazione romanista. Ma se i cambi nel reparto arretrato e a centrocampo sembrano fisiologici e motivati, stupisce la ritrosia persistente del tecnico asturiano,

Redazione

(Il Romanista-G.Caccamo) Turnover anche ieri sera per la formazione romanista. Ma se i cambi nel reparto arretrato e a centrocampo sembrano fisiologici e motivati, stupisce la ritrosia persistente del tecnico asturiano,

al non impiego della giovane stella Bojan.

La nota positiva dell’inizio partita è sicuramente la buona disposizione di tutto il reparto avanzato nel non fornire agli avversari punti di riferimento statici, e al discreto movimento di tutta la squadra nell’accorciare continuamente le linee in ambedue le fasi. Manca intensità però alla manovra romanista, al possesso palla si preferisce una ricerca con troppa velocità del passaggio filtrante negli ultimi venti metri. Le note positive non possono far passare però l’impressione di un primo tempo comunque scialbo e scarsamente lucido della squadra giallorossa eccellente nelle folate e finalmente nelle conclusioni da fuori, ma scadente ancora nel dialogo tra le punte. L’appunto tattico maggiore risiede nell’appiattirsi di tutta la squadra verso l’area avversaria. precludendo l’inserimento veloce degli esterni e dei centrocampisti dietro le linee parmensi.

Se nel possesso palla i punti di riferimento restano statici nei pressi dell’area, le possibilità di una percussione veloce frutto di uno scambio a due-tre tocchi resta quasi impossibile. Forse troppo alti gli esterni e troppo avanzati gli incursori del centrocampo al momento di ricevere la palla. Il secondo tempo vede una Roma non solo più volitiva, ma sicuramente più attenta nel gestire la palla in zone distanti dalla porta parmense, concedendo in tal modo ai propri incursori gli spazi necessari per entrare in velocità nel dispositivo difensivo del Parma. E così come non sembra più un’eresia, per il credo dell’allenatore romanista, il cross dalle fasce, così anche gli esterni alla bisogna, accorciano con attenzione in fase difensiva trascurando la proiezione in avanti.

La vera novità, a cui speriamo di abituarci con continuità, è la costante propensione offensiva della Roma anche quando è in vantaggio. Resta di veramente positivo l’idea di calcio enriquiano che a sprazzi Totti e compagni hanno sciorinato per buoni 20 minuti, dando finalmente la certezza che il lavoro giornalmente applicato a Trigoria, potrà dare ancora tanti frutti. Non consegnandoci probabilmente una Roma da primato, ma certamente una Roma da applausi e da sogno. Lascia perplessi tuttavia la costante paura, soprattutto nei finali di partita, nella gestione della palla, che viene troppe volte sventagliata in avanti in una frenetica voglia di chiudere il risultato. Testimonianza di una non ancora acquisita tranquillità. Buona la quarta quindi, buona con piccoli ma efficaci miglioramenti non tanto nelle prestazioni dei singoli, quanto nell’atteggiamento tattico dell’intera squadra, per un futuro prossimo che speriamo sempre più in discesa