rassegna stampa roma

Buffon «Mi aspettavo il cucchiaio di Totti. Poi l'ho fermato»

(Gazzetta dello Sport-G.B.Olivero) Un pareggio, tante storie e una sana arrabbiatura. La Juve lascia a tarda notte Roma perché per Gigi Buffon riempire la provetta dell’antidoping è molto più difficile che parare un rigore a Totti.

Redazione

(Gazzetta dello Sport-G.B.Olivero) Un pareggio, tante storie e una sana arrabbiatura. La Juve lascia a tarda notte Roma perché per Gigi Buffon riempire la provetta dell'antidoping è molto più difficile che parare un rigore a Totti.

E sull'aereo sale anche un carico di rabbia che a parole tutti cercano di camuffare (…) ma che nei fatti è la dimostrazione della nuova consapevolezza della squadra.(…) Nei campionati europei che contano (Spagna, Inghilterra, Germania, Italia) c'è una sola squadra imbattuta: la Juve. «E' un motivo di grande orgoglio e soddisfazione — afferma Antonio Conte tra uno scongiuro e l'altro —, stiamo facendo cose straordinarie. Neanche un pazzo scatenato avrebbe potuto immaginarlo quattro mesi fa». E Chiellini conferma: «Nessuno lo avrebbe ipotizzato. Stiamo crescendo, ma per vincere lo scudetto dobbiamo giocare con la determinazione e la voglia di attaccare che abbiamo mostrato con la Roma». E se all'Olimpico è arrivato almeno un punto il merito naturalmente è di Gigi Buffon, che ha parato un rigore a Francesco Totti. Claudio Marchisio lo ringrazia così: «Buffon è in grandissima forma: un campione come lui ti regala punti importanti come a Roma con la parata straordinaria su Totti». (…)

Buffon, quest'anno sui rigori ha una buona media. «Siamo a tre su tre contando quello parato con l'Italia in Polonia, anche se Hamsik ha tirato alto. Ma in fondo chi dice che io non paro rigori ha la memoria corta: fino al 2006 ne ho presi tanti, poi un po' meno ma importanti come quello a Mutu all'Europeo». Quanti meriti ha il suo preparatore Filippi? «Claudio è molto bravo. Con lui lavoriamo anche sui calci di rigore. Io credo che chiunque abbia l'obbligo di provare a migliorare in tutto». A cosa ha pensato prima del tiro di Totti? «Mi è venuto in mente che Francesco avrebbe potuto fare il cucchiaio, poi ho aspettato fino all'ultimo e mi sono tuffato. Dopo la gara non ho detto nulla a Totti, in fin dei conti mi aveva purgato tante volte lui in passato». La sua parata è stata decisiva per il risultato: un motivo in più per sorridere? «Il mio mestiere è parare, sono contento che l'intervento sul tiro di Totti sia servito a guadagnare un punto. Mi spiace per Francesco, che è un amico e magari avrebbe avuto bisogno di un gol in questo momento. Un rigore parato ha sempre un sapore speciale, se poi incide sul risultato e l'avversario è un campione come Francesco, di cui ho una stima immensa, la gioia cresce ulteriormente». Buffon è di nuovo il numero uno del mondo? «I complimenti da un lato mi fanno piacere, ma dall'altro mi lasciano perplesso: Buffon è sempre stato Buffon. A volte le cose vanno bene, altre meno bene. Ma per quanto io sia importante, senza i miei compagni non potrei fare nulla». E' soddisfatto del pareggio dell'Olimpico? «Credo sia il risultato giusto. Il vantaggio della Roma all'intervallo non rispecchiava l'andamento della gara: il tiro di De Rossi senza la deviazione sfortunata di Vidal sarebbe andato fuori e da quel momento la Juve ha comandato la partita e creato tante occasioni. Nella ripresa dopo il pareggio di Chiellini hanno giocato bene entrambe le squadre, ci sono state azioni da gol nelle due aree, si poteva vincere o perdere. E prendere un punto in un'atmosfera calda e dopo una battaglia così bella è sempre positivo». Positivo al punto da fissare un obiettivo prestigioso come lo scudetto o la qualificazione diretta alla Champions League? «Non mi sbilancio: dopo quattordici gare è ancora presto. L'anno scorso fino a Natale le cose andavano bene, poi ci fu un crollo improvviso e nel giro di un mese ci ritrovammo con pochi punti e tanti problemi». Questa, però, sembra proprio una Juve diversa.