(Corriere dello Sport - A.Barillà) - Mistero Buffon. Il portiere bianconero rimane ancora in palestra e la motivazione dell’influenza, onestamente, s’indebolisce.
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Buffon ancora fermo: ormai è un mistero
(Corriere dello Sport – A.Barillà) – Mistero Buffon. Il portiere bianconero rimane ancora in palestra e la motivazione dell’influenza, onestamente, s’indebolisce.
Sono passati cinque giorni dall’attacco febbrile che l’ha sottratto a Roma-Juventus: troppi per giustificare il differenziato al coperto, specie in questa giornata di sole; troppi per arginare indiscrezioni e illazioni sui veri motivi degli allenamenti disertati.
RICOSTRUZIONE -Gigi s’ammala domenica, poche ore prima della partita dell’Olimpico:inizialmente pensa di rimanere in camera all’hotel degli Aranci e di rientrare con il charter dopo la partita, poi decide di prendere un volo di linea per rincasare prima e riposare meglio. Il giorno successivo - non sono previsti allenamenti- fa sapere che la febbre è calata, però si sente debole e accusa dolori articolari. Infatti, la Juve scrive nel bollettino (primo e ultimo diffuso sulle condizioni del portiere) che « è stato previsto un programma differenziato per smaltire la sindrome influenzale acuta che lo ha colpito con febbre e dolori articolari diffusi »). Martedì, dunque, Buffon resta al riparo. E così mercoledì, e così ieri. Possibile che uno stato influenzale, in miglioramento già lunedì, si protragga così a lungo? Oltretutto non si può nemmeno sostenere che la palestra sia una banale “ protezione” da ricadute: in tal caso, Gigi lavorerebbe sì al coperto ma comunque a pieno ritmo, invece, mentre i compagni disputano la partitella (Storari rinforza i ragazzini, il ragazzino Kirev si schiera tra i grandi), lui si limita a esercizi leggerissimi.
TIMORE -Si aspettano aggiornamenti ufficiali, sarebbero utili per orientarsi e scremare le tante verità spacciate, però tutto tace e i dubbi si accumulano. Il più diffuso riguarda proprio “i dolori articolari”, in realtà qualcosa di più rispetto agli strascichi della febbre: si tratterebbe di un mal di schiena, fastidioso ma banale, taciuto per timore di collegamenti pretestuosi con l’intervento chirurgico effettuato l’estate scorsa. Nemmeno questo è sicuro, però. Anzi, attorno a Gigi e alla Juve tutti negano problemi fisici. D’altra parte, se davvero avesse guai alla schiena, pure ordinarissimi, sarebbe impossibile programmare il ritorno, invece è previsto, al di là di capatine anticipate sul campo, che dopo Juve-Genoa, quando toccherà ancora a Storari, riprenderà regolarmente ad allenarsi in gruppo.
FERRI CORTI -E allora? Se la febbre non può giustificare cinque giorni senza pallone e se il mal di schiena non è una verità, se in assoluto non ci sono seri problemi fisici, vien da pensare a una nuova crepa nel feeling con la società. Allungata probabilmente non da un litigio scatenante, ma dal sedimentarsi di tante piccole incomprensioni legate soprattutto al futuro. Incomprensioni e tensioni che la trasferta di Roma - vuoi per le voci sulle avance di DiBenedetto, vuoi per le paratone di Storari, vuoi per le differenze d’ingaggio rimarcate - hanno finito per rispolverare con prepotenza. Neanche a dirlo, zero conferme. E un mistero sempre più fitto che la febbre (vera solo domenica) fatica ormai ad occultare.
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