(Corriere dello Sport - R.Boccardelli) - «Chiamatemi pure il ragazzo con la valigia. Il problema che adesso a Roma non ho niente, tranne questa maglia azzurra. Quando torno dall’Ungheria mi toccherà fare l’ennesimo trasloco».
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Borini: «Mi manda Drogba»
(Corriere dello Sport – R.Boccardelli) – «Chiamatemi pure il ragazzo con la valigia. Il problema che adesso a Roma non ho niente, tranne questa maglia azzurra. Quando torno dall’Ungheria mi toccherà fare l’ennesimo trasloco».
Ci scherza su Fabio Borini e confessa. «Sono partito da Bologna da parmigiano e sono arrivato a Roma romanista. Il tempo di un eurostar. Che dire? Sono felice, a soli vent’anni vado in una grande squadra periniziare una nuova avventura. C’è tanta gente in attacco? Da adesso ci sono anch’io e mi giocherò le mie chance. Adesso però penso solo alla maglia azzurra e all’Ungheria. della Roma ne riparliamo a Trigoria, quando torno ».
MI MANDA DROGBA-La sua storia è arcinota. Al Chelsea dal parma praticamente da bambino, tre apparizioni in Premier League con Ancelotti in panchina, poi lo scampolo di stagione, l’ultima, allo Swansea, con 6 gol in 9 partite. Mica male per un ragazzino. «E la storica promozione dello Swansea in Premier»ci tiene a sottolineare Fabio.«Poi il ritorno in Italia, a Parma dove ho fatto il ritiro e la preparazione segnando 4 gol nei test amichevoli. Niente faceva pensare ad un nuovo trasferimento. Invece l’altro ieri mi chiama un amico e mi fa: guarda che ti ha preso la Roma. Quasi non ci credevo e invece eccomi pronto, si fa per dire, all’ennesimo trasloco». Un’esperienza, quella al Chelsea, che Borini giudica più che positivamente. «Ero nella rosa di una squadra stellare, ho potuto impararemoltissimo da tutti e specialmente da Drogba: come tirare le punizioni, come difendere la palla dai difensori e tanto altro. A proposito, che paura l’altro giorno vederlo crollare a terra in quel modo! L’esperienza londinese mi ha maturato sotto ogni profilo, anche grazie ad un tecnico eccezionale come Ancelotti. Lo consiglio a molti ragazzi italiani. Ad esempio, secondo me Santon ha fatto benissimo ad accettare l’offerta del Newcastle. In Inghilterra cresci prima e meglio come calciatore. L’esperienza a Swansea è stata più che positiva. In poche partite sono riuscito a segnare 6 gol, un bottino non male per un ragazzo di soli 20 anni che arriva a metà stagione». Per questo Fabio («mi piace Fernando Torres, da piccolo il mio idolo era Del Piero») non teme il grande salto nella realtà giallorossa. Molto diversa da quella tranquilla di Parma dove era tornato per farsi conoscere (a suon di gol) anche in Italia, dove il grande pubblico non lo ha ancora potuto apprezzare. Ma il suo talento non era certamente sconosciuto agli addetti ai lavori tanto che Fabio ha fatto la sua trafila nelle nazionali giovanili fino ad affacciarsi alla vetrina importante dell’Under 21. Suo l’ultimo gol della squadra di Ciro Ferrara, quello che ha permesso agli azzurrini di pareggiare il test match di venti giorni fa con la Svizzera. Fabio ha detto che si giocherà le sue chances nella nuova Roma piena di attaccanti giovani e forti. Ma per uno che ha sgomitato in allenamentocon Drogba e Anelka cosa volete che sia?
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