rassegna stampa roma

Borini è pronto «Ho imparato tutto da Drogba»

(La Gazzetta dello Sport – A.Pugliese) – Se si pensa che la Roma di Totti, Osvaldo, Bojan e Borriello ha segnato solo due gol in tre partite a firma di De Rossi e Perrotta, tra l’altro, allora c’è da credere che un bel...

Redazione

(La Gazzetta dello Sport - A.Pugliese) - Se si pensa che la Roma di Totti, Osvaldo, Bojan e Borriello ha segnato solo due gol in tre partite a firma di De Rossi e Perrotta, tra l'altro, allora c'è da credere che un bel po' del futuro giallorosso gli possa appartenere davvero.

Perché a far gol contro il Cagliari Fabio Borini ci aveva messo solo sei secondi dal suo ingresso e se alla fine il suo nome non è comparso sul tabellino dei marcatori è solo colpa di Heinze fuorigioco. «Ma no, ero in fuorigioco anche io — dice Borini —. Però certo, meglio di così non potevo partire». Già, ma ora si tratta di andare ancora più in là.

A scuola da Didier Fabio è come se avesse studiato ad Harvard e ora deve mettere in pratica tutto quello che ha imparato a Stamford Bridge, al Chelsea. In particolare, quello che gli ha insegnato un maestro speciale, Didier Drogba. «Con lui ho passato un anno a provare le punizioni, mi insegnava la tecnica ed i piccoli trucchi — dice il nuovo attaccante giallorosso — Didier è sempre disponibile ad insegnare ai giovani, da lui ho imparato tante cose: i movimenti dentro l'area, come difendere il pallone e come prepararsi alle partite». A scuola da Drogba però Borini ha imparato a giocare soprattutto da punta centrale, anche se a Roma dovrà abituarsi a giocare sull'esterno. «Io nasco centrale, però mi adatto». E allora addio paragoni con Filippo Inzaghi. «Un accostamento che ho sentito spesso e che mi affascina, visto quanto ha vinto lui».

Prossima fermata Allora, Borini si prepara al grande sbarco di domani sera al Meazza, anche se «rubare» il posto a Bojan nelle gerarchie di Luis Enrique non sarà affatto facile, nonostante il momento-no dello spagnolo. «Finora ho capito una sola cosa, qui non esistono titolari fissi. Lo spirito sarà lo stesso che avevo al Chelsea: provare a giocare il più possibile in una grande squadra come la Roma, nonostante i campioni che ho davanti a me». Come Totti, il suo nuovo capitano. «Finora l'avevo visto solo in tv. Quando mi sono presentato mi sentivo quasi fuori luogo, conoscerlo mi sembrava impossibile. E con lui De Rossi e Burdisso, i "capi" della squadra, quelli che dentro e fuori lo spogliatoio sono i capitani».