(Il Messaggero) «Sinceramente il mio programma personale era diverso, ma i ragazzi sono ragazzi e gli adulti sono adulti». Vincenzo Montella ci aiuta a scoprire la sua Roma.
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Bologna-Roma, si riparte dal corner
(Il Messaggero) «Sinceramente il mio programma personale era diverso, ma i ragazzi sono ragazzi e gli adulti sono adulti». Vincenzo Montella ci aiuta a scoprire la sua Roma.
Squadra base e solo un assetto (con aggiustamenti in corsa). «Non sarà mai mia, la Roma. Ma dei proprietari e dei tifosi. L’allenatore, però, deve mettere i giocatori migliori nelle condizioni di esprimersi al massimo. Io ho una mia idea. Ma questo non significa che giocano undici e gli altri no. O che in determinate partite non possa partire chi precedentemente è stato in panchina. Ho la fortuna di avere una rosa ampia di alto livello, almeno sedici giocatori che potrebbero essere titolari in una grande come la Roma. Avrò l’imbarazzo della scelta. Bisogna darci principi e linee guida. Per scegliere una strada. Ma bisogna essere tutti consapevoli e convinti». L’assetto sarà simile a quello utilizzato con i Giovanissimi.
Può partire con il 4-3-2-1 o passare al 4-2-3-1, provato in allenamento (durante il quale chiama tutti per nome da «Phil» a «Francesco» e usa metodi spallettiani anche perché nello staff ora c’è pure Andreazzoli, il tattico di quel periodo). Il modulo dipende dalla posizione di Simplicio: il brasiliano nel primo caso è intermedio, nel secondo trequartista. L’unico ballottaggio è tra Totti e Borriello. Se gioca il capitano, sarà lo stesso attacco del 30 gennaio (Borriello si fermò dopo il riscaldamento, per un fastidio alla schiena): «In due giorni è difficilissimo poter impostare un sistema di gioco, poter insegnare un sistema di gioco. Credo che questi giocatori abbiano bisogno di altro in questo momento. Ma andrò avanti con un’idea unica per quanto è possibile e con piccole variazioni: c’è poco tempo e bisogna capirsi subito».
Non ufficializza il portiere titolare che, però, dovrebbe essere Doni (il terzo sarà Lobont). «Ho parlato con i due, uno avrà il posto. Uno. Perché il portiere deve essere sicuro, a prescindere dalle prestazioni. A meno di cose clamorose, in campo va quello che ho scelto». Nel suo staff, ecco anche un preparatore atletico in più che affiancherà Paolo Bertelli: è Emanuele Marra. Si ricomincia, alle ore 18,30, dal sedicesimo minuto, corner in favore del Bologna. La nevicata del 30 gennaio regala una partita a un arbitro già ufficialmente sospeso: è il signor Banti di Livorno che, dopo la gara di questo pomeriggio al Dall’Ara, resterà per un bel pezzo a casa (quattro-cinque giornate), colpa del braccio di Robinho, in Chievo-Milan di domenica scorsa. Errore grave, gol del vantaggio rossonero da annullare, per quel tocco furbo e lesto (ma evidente) del brasiliano. Tra i 21 convocati, oltre al ritardatario Adriano, mancano Perrotta (lesione legamento alla caviglia destra: stop di un paio di settimane) e Castellini (ferita alla caviglia, suturata con 4 punti). Pizarro può andare in panchina, dopo più di due mesi dall’ultima volta, il 18 dicembre a San Siro contro il Milan. Il Bologna non potrà schierare i 4 squalificati della terza giornata di ritorno: Moras (anche infortunato), Portanova, Perez, e Gimenez.
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